Un mio alunno mi ha venduta
Data: 28/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica
... fai di un anello al dito se poi chi te lo ha messo non ti sa trattare da femmina quale sei, quando arrivano i momenti giusti? Sei troppo per lui? Viene appena tu glielo stringi in figa? Hai bisogno di maschio! Sentivo le guance avvampare, sicuramente il rossore era evidente, perché pur non volendolo ammettere, lui forse aveva ragione e me ne rendevo conto solo adesso. Però amavo mio marito, poi c’è mia figlia e di cambiare lo status non se ne parla proprio, ma lui aveva ragione. Vedendomi imbarazzatissima, una risata lo ha colto e avvicinandosi mi ha palpato infilandomi ancora la mano tra le cosce e un dito in figa. Ho avuto un fremito. Lui: -Sei incontentabile, hai tanto di quel sesso represso …………. Sei già nuovamente fradicia, ne hai ancora voglia e se mi aspetti quando torno ricominciamo. Oppure sai dove trovarmi. Ero indecisa, ma sono andata via. Dalle 17,00 siamo andati via alle 21.00. Litigata furibonda con mio marito. Capitolo 3 L’indomani di nuovo a scuola, gonna un po’ lunga sotto le ginocchia, autoreggenti e mutandine leggere. Non so nemmeno io perché non i soliti pantaloni comodi, non volevo certo farmi scopare a scuola, ma la mia vendetta continuava. Non mi è sembrato vero, mentre spiegavo notavo il mio alunno senza che se ne accorgesse, lo vedevo distrarsi con il cellulare in mano e lo sguardo rivolto oltre i vetri della finestra. E’ stato un attimo, due secondi di rabbia furente; dopo essermi rassicurata che non mi avesse colto in situazioni strane come per ...
... esempio che muovendomi non mi si fosse sollevata la gonna scoprendo le cosce, cosa molto difficile perché l’indumento finiva al di sotto delle ginocchia e anche se di stoffa non pesante, in aula non c’era certo vento che ne potesse sollevare i lembi, richiamando la sua attenzione ho detto: - visto che non mi trovi più interessante, parole di cui subito mi sono pentita, potevo dire: - visto che non trovi interessante la lezione,- perché non prosegui il tuo rapporto con il telefonino fuori dall’aula? Anche nell’atrio ci sono le finestre, anche da lì puoi ammirare il panorama sai!? Senza battere ciglio e con tutta calma si è alzato e mentre si guadagnava l’uscita, passando vicino alla cattedra senza fermarsi, mi ha rivolto un occhiolino e un cenno del capo come a dire –raggiungimi-. Un gesto impercettibile, di cui nessun altro si è accorto, almeno nelle mie speranze. Prima di chiudersi la porta dietro di sé, si è voltato e dall’atrio con una mano mi mostrava lo schermo del telefono, in cui però non c’erano immagini, e con l’altra mano mi invitava ancora a raggiungerlo. Il messaggio era chiaro: -Ti voglio mostrare qualcosa-. Che cosa? Nell’attimo in cui chiudeva la porta, mille pensieri nella mia mente: aveva contattato qualcuno di coloro i quali ormai mi conoscevano intimamente? O qualche altro uomo che ancora non avevo incontrato? Stava guardando qualche video o foto delle mie prestazioni? O peggio stava facendo circolare del materiale? Attimi di terrore, ancora una volta mi aveva ...