1. Un mio alunno mi ha venduta


    Data: 28/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica

    ... presa; dovevo raggiungerlo prima possibile. Era mercoledì, alle 11,15 avrei finito e sarei andata via, ma a un quarto d’ora dalla fine della lezione, il bidello, bussando, si è affacciato in aula per dirmi che mi volevano in Segreteria, offrendosi di stare lui a badare ai ragazzi, come da ordini che aveva ricevuto. Prima di scendere di un piano, sono andata a far pipì nel bagno dei professori. All’uscita mi attendeva lui, l’alunno che avevo sbattuto fuori dall’aula poco prima. Mi ha spinta facendomi rientrare nell’anti bagno e subito, mettendomi spalle al muro, la sua mano mi si è infilata tra le cosce, sotto la gonna. Lui: - Sei calda! Io: - ma sei impazzito? Già per quello che mi hai fatto finisci in riformatorio, poi se dico che mi hai costretta qui a scuola sei finito. Non sentiva ragioni, lo avevo addosso. Mi ha costretta a entrare in uno degli stanzini dei wc. Ha chiuso. Lo avevo incollato dietro, il suo arnese sulle chiappe. Le sue mani a coppa sulle mie tette. Le soppesava e palpava attraverso maglioncino e reggiseno, poi giù, sulla gonna a sollevarla fino ai fianchi, non volevo urlare ma volevo liberarmi, inutile. Spostando l’elastico ha messo a nudo la figa scorrendo con il polpastrello sul taglio tra le labbra, ha affondato prima uno poi due dita, mi sono morsa le labbra e gli imprigionavo la mano tra le cosce, respiravo affannosamente dopo un attimo di apnea quando è entrato. Sfilando la mano e staccandosi leggermente si è denudato il cazzo. Me lo puntava tra ...
    ... le gambe sempre da dietro, voleva possedermi lì e sarebbe riuscito nell’intento se non glielo avessi catturato tra le cosce. Abbassando lo sguardo vedevo la sua cappella spuntare tra esse. Le labbra della figa gli si poggiavano sopra, sfregavano su quel pene non grossissimo, duro, abbastanza lungo che dando il colpo di reni, la cappella spuntava fuori tutta mentre glielo massaggiavo con le cosce strette attorno. Praticamente gli facevo una sega a cosce strette. Avrebbe voluto fottermi, ma è venuto così, schizzando sulla parete, dandomi il suo seme che la pelle delle mie gambe ha accolto. Ero fradicia, Le labbra della figa ancora gonfie di voglia -Puttana! Ma tanto prima o poi vedrai se non mi ti faccio di brutto …. E magari ti metto anche un bambino in pancia, tanto sei ancora giovane e figli ne puoi ancora fare-. E’ uscito. Mi sono sistemata alla meglio e sono corsa in Segreteria con la paura che si leggesse in faccia il mio essere sconvolta e comunque eccitata, dopo tutto questo. Certo, vedendomi nella solita veste di professoressa, mamma,moglie, seria e irreprensibile e anche abbastanza severa, nessuno poteva sapere che le cosce sotto la mia gonna, abbastanza carnose (non sono certo grassa), lisce, tra le quali quando sono davvero eccitata, mi si sviluppa un calore che a volte mi mette anche in imbarazzo, avevano appena soddisfatto un sedicenne catturando tra esse il pene, massaggiandolo e stringendoglisi attorno fino a farlo sborrare, però sapevo bene che se veramente ...
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