1. Un mio alunno mi ha venduta


    Data: 28/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica

    ... allora mi ha trascinata verso la parte anteriore dell’auto piegandomi a 90 sul cofano, vedevo dai parabrezza la faccia del mio alunno, spaventato ma eccitato come non mai. Un mio . Aaahhhhiii ha accompagnato l’ingresso violento di due dita in vagina. Il mio alunno ha cominciato a masturbarsi. Una stoccata potente, precisa, netta e non ho capito più dov’ero. Sentivo solo scorrere un ferro rovente nel canale vaginale e colpi che mi facevano sbattere la cappella alla bocca dell’utero, i coglioni sulle cosce e le mia cosce tra cofano e mascherina della macchina. Mi ha voltata, schiena distesa sul cofano, le mie gambe spalancate per aria, lui tra le mie cosce, ancora una stoccata, ancora il suo cazzo in figa. sono venuta mentre mi ha penetrata di nuovo e continuavo a venirgli sul cazzo. Stavo venendo e godendo ancora mentre un altro sconosciuto mi possedeva. Mentre un altro uomo mai visto prima mi stava prendendo con la forza. Mi ha fatto davvero male, mi bruciava quando, finito l’orgasmo, non ho più prodotto il liquido vaginale, ma è stato un attimo. Ho ripreso subito, Un altro orgasmo è arrivato quando il mio alunno sceso dall’auto, continuando a menarselo si è avvicinato a noi mentre scopavamo e ha cominciato ad accarezzarmi l’esterno coscia dal ginocchio fino alla natica. Più che carezze erano violente palpate. L’uomo che nel mentre si godeva la mia intimità, spingeva il ragazzino per allontanarlo ma lui tornava alla carica. Sono venuta ancora mentre vedevo sborrare il ...
    ... ragazzo, con l’uomo ancora dentro di me che dopo un altro buon numero di colpi mi si è scaricato grugnendo da autentico porco. Non gli bastava, rimessa la sua attrezzatura dentro le mutande, mi stava trascinando verso la casupola, non volevo. Ho urlato, mi dimenavo, stavolta il mio alunno e arrivato in mio soccorso e ha colpito l’uomo sulle gambe con un bastone, nel frattempo che lui si riprendeva siamo riusciti a salire in macchina, fare inversione e andare via. Non volevo che il mio alunno si sentisse appagato, gli toccavo il pene attraverso i pantaloni, gli ho detto di farmelo vedere ancora, non gli è sembrato vero, non ho neanche finito di dirglielo che lo aveva già fuori semi rigido. Adolescenza, ormoni a palla, lo infilerebbero anche nel buco della serratura. Gli ho intimato di accarezzarmi tette e cosce, lo vedevo smarrito, non capiva, ma non se lo è certo fatto ripetere. Arrivata a farlo diventare duro, ma duro veramente, prima però che cominciasse a venire, l’ho mollato all’improvviso togliendomi le sue mani di dosso e riprendendo il ruolo che fino a prima dell’ulteriore spettacolo porno in cui ero stata costretta a mostrarmi a lui, avevo deciso di ricoprire. Avevo ripreso la mia vendetta. Cosi, in quelle condizioni siamo arrivati a casa dei due ragazzi slavi che non credevano a quello che vedevano: la donna, la femmina per la quale avevano pagato fior di euro, adesso era lì, pronta ancora a soddisfare le loro voglie e questa volta senza bisogno di vincerne la benché minima ...
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