1. Il girasole con le spine - la trappola


    Data: 29/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DemoneDelSilenzio, Fonte: EroticiRacconti

    Poi afferrò la corda e iniziò a passargliela lungo i fianchi, avvolgendo con alcuni giri vita, cosce, petto e collo. Legò saldamente insieme i suoi polsi delicati, unendo gli avambracci dietro la schiena e facendo quasi toccare i gomiti. Lei lo lasciò fare, gli occhi chini a fissarsi le punte dei piedi nudi. Senza troppa fatica lui la sollevò e la adagiò per terra, la pancia rivolta verso il basso e solleticata dagli steli bagnati. Afferrò quindi le gambe ancora libere e le legò saldamente le caviglie, piegandole all'indietro ed avvicinandole il più possibile ai polsi. *** Il seguito di "Il girasole con le spine - il sogno". A dimostrazione del fatto che non sono le azioni che compiamo a definire chi siamo, ma lo spirito con il quale affrontiamo le conseguenze. *** Non accadeva da un po' che lui la portasse con sé a caccia. Camminava a passo spedito sul sentiero che zigzagava fra le conifere del monte, diretto verso il paese al di là della collina. Dana lo seguiva ad un metro di distanza, vestita con una semplice maglietta, jeans e un paio di scarpe da ginnastica scolorite. I lunghi capelli neri legati a coda di cavallo per non impedirle la vista. Nonostante non fosse legata, lo seguiva docilmente stando ben attenta a dove metteva i piedi. Dakan li precedeva di una ventina di passi, le orecchie dritte sensibili al minimo fruscio della boscaglia, il pelo nero arruffato dalla brezza che ogni tanto si alzava fresca a scacciare l'umidità del mattino. Stavano ormai marciando da ...
    ... un'ora abbondante quando lui si fermò sul ciglio di un ampio avvallamento. La luce grigiastra tingeva di un cupo verde il mare di erba, solcato qua e là da betulle che si ergevano come mani scheletriche protese verso il cielo. Dana rimase in silenzio alle sue spalle, rimirando la possente schiena e i muscoli delineati sotto la maglietta resa aderente dal sudore. A quella distanza avvertiva il profumo della sua pelle, mascolino e penetrante, che ormai da tempo aveva imparato a riconoscere. Lo inspirò avidamente mentre lui continuava a scrutare il piccolo ammasso di costruzioni che giacevano in fondo alla valle davanti a loro. La guidò lungo il pendio verso un albero più alto degli altri, e ai piedi del robusto tronco depositò una matassa di corda che si era portato in spalla. Si girò nella direzione di Dana e le ordinò: "Spogliati". Lei non perse tempo e iniziò a svestirsi, rivelando un corpo affusolato e sinuoso, le forme delicate dei suoi seni nascosti pudicamente dal suo avambraccio. Lui glielo scostò e per un attimo dimenticò del pericolo che poteva sopraggiungere da un momento all'altro, abbandonandosi a chissà quali pensieri osceni mentre esplorava i suoi capezzoli turgidi per via dell'aria mattutina. Poi afferrò la corda e iniziò a passargliela lungo i fianchi, avvolgendo con alcuni giri vita, cosce, petto e collo. Legò saldamente insieme i suoi polsi delicati, unendo gli avambracci dietro la schiena e facendo quasi toccare i gomiti. Lei lo lasciò fare, gli occhi chini a ...
«1234...10»