1. Un paziente delle dottoressa Angela - Finale di Champion's; i piedi della moglie del mio migliore amico


    Data: 02/09/2019, Categorie: Feticismo Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    Antonio mi invitò da lui quella sera perché, essendo entrambi tifosi sfegatati dell’Inter, non potevamo non guardare assieme la finalissima di Champion’s. Inter – Bayer di Monaco. Era una calda serata di Maggio di ormai più di 7 anni fa. Eravamo emozionati prima dell’inizio della partita. Dopo esserci accomodati sul suo divano, Antonio accese la tv. Birre sul tavolino da caffè e una bella ciotola di pop-corn. Lo spettacolo stava per avere inizio! Anna, sua moglie, ciondolava per il salotto. Continuava a lamentarsi. E Antonio si stava un po’ arrabbiando. Voleva solo godersi quella che sarebbe stata la partita più emozionante degli ultimi anni, senza che sua moglie gli rompesse le scatole. “Dai amore fammi sedere sul divano!” disse lei, mentre in tv i nostri eroi stavano facendo il riscaldamento. Io feci come per alzarmi, per lasciarle il posto, ma Antonio mi bloccò. “ma che scherzi? No no, stai seduto… Dai viene qui!” disse Antonio, stizzito, ad Anna. Lei si sedette alla mia sinistra, mentre Antonio fu costretto ad alzarsi per lasciarle il posto, e per andare a sedersi sulla bella poltrona di pelle sul fianco sinistro, decisamente più vicina alla televisione rispetto al divano. “Scusa se ti do le spalle!” mi disse. Io ridacchiai, facendogli capire scherzosamente che non era un grande problema non averlo al mio fianco. Anna, dal canto suo, non mostrava alcun segno di rimorso per aver fatto spostare il marito. Non che stesse facendo nulla di male, in realtà. Solo che di ...
    ... solito eravamo abituati a seguire l’Inter solo io e lui, mentre lei, che di calcio non ne capiva un bel niente, se ne stava sempre per i fatti suoi, per lo più al computer. “Mi fanno male i piedi, amore!” disse lei. Lui nemmeno la ascoltò, sintonizzato sulle parole dei telecronisti. Anna continuava nervosamente a calzare e poi tirare fuori dalle pantofole pelose i suoi bei piedini taglia 37, che parevano curati e anche molto belli. Antonio si alzò nervosamente dalla poltrona, si girò verso di me e mi disse: “manca poco!”. La moglie gli ricordò che le facevano male i piedi, e lui le fece capire che non ci poteva fare niente, anche perché lo aveva di fatto scacciato dal divano! Raggiunse l’interruttore della luce e lo spense, facendo calare il salotto nel buio, illuminato solo dal chiarore del verde prato dello stadio di Madrid, in cui sventolavano un mucchio di bandiere nerazzurre. Si lanciò sulla poltrona e dopo pochi istanti, la partita cominciò. L’unica cosa a cui pensavo in quei primi minuti di partita era che quei tedeschi stavano giocando meglio di noi, e la cosa mi infastidiva, fin quando non sentii qualcosa di freddo sfiorarmi la coscia. Era Anna. La osservai. La luce della tv illuminava il suo bel viso. Pareva annoiata, ma non staccava gli occhi dalla tv. In pochi istanti mi ritrovai i suoi bellissimi e morbidi piedi sulle cosce. E adesso? Era una cosa normale per lei appoggiare i piedi sulle gambe delle persone che non erano suo marito? E cosa avrebbe pensato di questo ...
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