Un paziente delle dottoressa Angela - Finale di Champion's; i piedi della moglie del mio migliore amico
Data: 02/09/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti
... importava più niente. Mi sarei spogliato, nudo come un verme, e avrei fatto qualsiasi cosa avesse voluto lei. Se mi avesse ordinato di continuare a massaggiarle e leccarle i piedi, lo avrei fatto per ore ed ore. Se mi avesse chiesto di scoparla, io avrei obbedito. Invece, purtroppo, dovevamo stare attenti a fare silenzio, perché Antonio era a pochi passi da noi. Mentre lei tentava dolcemente di far entrare tutte le dita del suo piede sinistro nella mia bocca, nella mia mente io mi immaginavo come potrebbe essere stata la nostra vita, se lei non fosse stata già sposata con il mio migliore amico… 32 anni, di 2 anni più vecchia di me. Lunghi capelli castani raccolti in una coda di cavallo, occhi scuri come la notte. Avevamo due stipendi (il mio e il suo) non eccezionali ma che ci avrebbero permesso di vivere una vita dignitosa. Avremmo affittato una casetta proprio come quella di Antonio, né troppo grande né troppo piccola. Probabilmente lei avrebbe voluto un gatto! E ogni volta che lei sarebbe tornata stanca dal lavoro in fabbrica, io sarei stato lì, ad aspettarla come un cagnolino, in attesa di prendermi cura dei suoi meravigliosi piedi. In effetti, a pensarci bene, Antonio non se la meritava… “MA HAI VISTO?”. Antonio si girò di scatto. E di scatto, Anna tolse il piede dalla mia bocca, gettandolo sulle mie gambe. La speranza era che, nell’oscurità, Antonio non notasse i suoi piedi sul mio grembo, e che la luce della tv illuminasse solo il mio volto e niente di più. ...
... “C-cosa?” “Come cosa? Il calcio di punizione!” disse lui. La telecamera inquadrava il fantasista olandese dell’Inter, mentre dal tono di Antonio capii che di certo non c’era stato un goal, ma solo una bella occasione. “Che sfiga!” dissi. Speravo di averlo convinto che stavo guardando la partita. Lui disse un semplice “Già!” stizzito e si girò verso la tv. Non ebbe quasi tempo di farlo che il piedino sinistro di Anna era già sulla mia faccia, con il suo alluce ed il secondo dito che strizzavano il mio povero (fortunato) naso. Alla mia lingua aspettava un lavoro per nulla ingrato! La pianta del suo piede era morbida e liscia. Ero come ubriacato dalla bellezza dei suoi piedi, e non sapevo per quanto avrei resistito. Fine primo tempo. L’inter vinceva 1 a 0 e, per quanto non avessi seguito la partita, non potevo non esserne felice. Io e Anna eravamo seduti perfettamente composti uno fianco all’altro quando Antonio si alzò e accese la luce, facendo illuminare il salotto da una graziosa lampada in stile vittoriano. Mi sorrise e chiese alla moglie se non si stesse annoiando. “Prima o poi finirà sta partita!” disse lei. Poi mi disse che, durante l’intervallo, avrebbe fatto una capatina al bagno, per motivi fisiologici. Io annuii. “La birra fa questo effetto!” dissi, e Antonio si allontanò. Quando io e Anna sentimmo il rumore della chiave del bagno alla fine del corridoio, lei mi saltò addosso, feroce. Con la mano, mi tastò in mezzo ai pantaloni. “Ma a te viene davvero così duro a leccarmi i ...