-
Un dolce gioco perverso
Data: 05/09/2019, Categorie: Trans Autore: DanaB
... elettrizzata all’idea di ballare muovendomi come una donna. Andammo in pista quando l’orchestra suonò un Cha cha cha.Ero eccitatissima. All’inizio ero un po’ legata, poi pian piano mi sciolsi sempre di più. Quando tornammo al tavolo Paola mi fece i complimenti per come mi aveva visto ballare. -Balli meglio di me. Voglio dire che sei più sensuale di me. Riesci a ballare sui tacchi come se ci avessi sempre ballato. – Disse l’ultima frase con un tono che mi fece dubitare ancora di più, che lei forse non l’aveva bevuta la scusa che avevo messo, quando mi aveva trovata vestita da donna la prima volta. Probabilmente lei ormai sospettava che io mi mettevo i vestiti da donna per il piacere di farlo e che lo facevo da molto tempo. Io continuai a far finta di nulla. Comunque l’idea che Paola sapesse che a me piaceva vestirmi da donna e non mi disapprovasse, mi piaceva. Stavamo bevendo un drink quando l’orchestra attaccò un lento. Si avvicinarono al nostro tavolo due uomini. Avranno avuto una quarantina di anni. Uno era alto e stello, con capelli biondi molto stempiato, L’altro della stessa un po’ più robusto era moro anche se aveva pochi capelli. Il biondo si rivolse a Paola chiedendole di ballare. Io ebbi un attimo di panico, soprattutto quando lei accetto e si alzo per andare a ballare. Il moro chiese a me di ballare. A me tremavano le gambe mentre mi alzavo. Ero sconvolta, non dal fatto che non mi andasse di ballare con lui, ma dalla paura che si accorgesse che ...
... non ero una vera donna. Ballammo in silenzio, mi chiese solo il nome. Lui si chiamava Gino. Ero tesissima, specialmente all’inizio. Nello stesso tempo ero elettrizzata. Era la prima volta che stavo tra le braccia di un uomo. Mi piaceva sentirmi guidata. Quando mi ritrovai al tavolo con Paola, lei mi chiese come com’era andata. -Ho ancora il cuore in gola. – -Che è successo? – -Ti rendi conto che sono stata tra le braccia di un uomo!? – -Ti ha dato tanto fastidio? – -Non è che mi ha dato fastidio, è che ero terrorizzata che lui si accorgesse che non sono una vera donna. Soprattutto sentendo il seno finto. – -Ti ha stretto tanto? – -No. Però avevo paura che lo facesse. – -Stai tranquilla quella protesi in lattice è cosi perfetta che a meno che non ti tasti con le mani non se ne accorge. Che sensazione hai provato? – -Non te lo so dire, ero cosi agitata, - -Però non ti ha dato fastidio? - -No. Solo paura che lui si accorgesse di qualche cosa. Specialmente all’inizio. Poi quando ho visto che non si meravigliava, ho cominciato a rilassarmi. Si chiama Gino. – -Quello che ha ballato con me di chiama Franco. Balla molto bene. Non è male come tipo. Anche Gino non è male. Vero? – -Anche Gino balla bene. – -Ti ha detto qualcosa? – -No mi ha chiesto solo il nome. – -A me Franco ha chiesto se può invitarmi ancora. – -Be a me Gino quando mi ha riaccompagnato al tavolo mi ha detto: “Al prossimo”- -E’ la stessa cosa. Quando ci balli di ...