1. Puttana in Trasferta & Assassina a Sangue Freddo


    Data: 29/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Patrizia V.

    ... insieme, perché invece di dare l’allarme puntano entrmbi su di me. Sono con le spalle al mobile della cucina, e quei due mi bloccano entrambe le uscite. Dalla loro espressione capisco che sono entrambi sicuri di sé, ed in effetti sono fisicamente in forma tutti e due: il nero non sarà un negrone possente come Hamid, ma ha due spalle da toro, mentre la domina è chiaramente una palestrata. Non sembrano armati: il tipo è a torso nudo e a mani vuote, mentre la tipa è avvolta in una veste in latex di stile sadomaso priva di tasche, che le lascia gambe e braccia quasi del tutto scoperte, però sembrano muoversi in tandem, come se non fosse la prima volta che aggrediscono qualcuno a mani nude. Lo penso ancora, a costo di ripetermi: sono davvero nei guai. Deglutisco, e devo avere un’aria spaventata, perché i due sorridono con aria cattiva, come due belve che leggono la paura negli occhi della preda condannata. Okay Pat: tempo di darsi una mossa e di ricordarti che tu sei Mantide 1, la Pantera dell’Agenzia… Mentre loro sono solo carne morta. L’autosuggestione aiuta. Un po’ come l’alcol, o la cocaina… Il portacoltelli da cucina è accanto a me; prima ho notato fra gli altri un bel coltello da macellaio… Proprio di quelli che un boss non dovrebbe tenere a portata di ospiti pericolosi come me. Purtroppo il blocco di legno con i coltelli è alla mia sinistra, e io non sono mancina… Ma non ho tempo di pensarci: il mandingo mi si para davanti, a meno di un metro, con un ghigno cattivo sul ...
    ... faccione nero, i labbroni scoperti a mostrare i denti bianchissimi come zanne di tigre. Scatto. Tendo il braccio sinistro e afferro un po’ goffamente l’impugnatura del coltellaccio prima di passarlo di mano. Non sono fluida come vorrei, ma anche il nero è meno reattivo di come dovrebbe: forse anche il fatto di aver appena chiavato in culo il suo boss gli rallenta i movimenti, mentre io sono piena di adrenalina. Il mio istruttore in Sardegna storcerebbe il naso nel vedermi impugnare il coltello con la lama verso l’alto, ma non ho il tempo di aggiustarmelo. Mi bilancio sulle gambe e affondo un colpo dritto. No, non sono sicari dell’FSB, e neppure cetnici, anche se sicuramente sono assassini patentati: il nero si fa cogliere di sorpresa, e per di più si è portato davanti alla donna, coprendole la visuale e impedendole di aiutarlo abbastanza in fretta. Il tipo alza un braccio con un movimento istintivo e inadeguato, e la larga lama di acciaio gli si pianta nel petto, alla base dello sterno. L’africano sbarra gli occhi da bue poliziotto e spalanca la bocca sentendosi mozzare il fiato prima per l’impatto e poi per il dolore, e vedo la vita sfuggirgli dai labbroni mentre il coltello da macellaio gli affonda dentro. Morte istantanea: entrando dal basso verso l’alto nel petto con quell’inclinazione, devo avergli separato i ventricoli aprendogli in due il cuore. Il tipo è massiccio, e i muscoli ci mettono un momento a perdere il tono: strappo il coltello dalla ferita, allargandola ...
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