Puttana in Trasferta & Assassina a Sangue Freddo
Data: 29/10/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Patrizia V.
... nell’estrazione, e riesco a recuperare l’equilibrio prima che il corpaccione si accasci sul pavimento liberando la vista alla donna dietro di lui. Nero fa un bel tonfo cadendo a terra (più sono grossi più fanno rumore), e con la sua caduta coglie anche Domina di sorpresa: vedo lo sguardo stranito della donna attratto dallo zampillo di sangue vermiglio che erutta dal cuore squarciato del suo compagno, e approfitto d’istinto della sua sorpresa. La vedo irrigidirsi nel rendersi conto dell’accaduto, e ho la soddisfazione di vedere la sua espressione passare dalla sicurezza allo sbalordimento e infine alla paura: a differenza del suo amico, la donna capisce che sta per morire. Apre la bocca per urlare, ma io sono più veloce. Affondo il coltello da macellaio nello stomaco della tipa, protetto soltanto da un leggero strato di latex, e la apro in due. La donna emette un rantolo strozzato, e la bocca le si riempie di sangue prima che possa gridare. Ruoto la larga lama d’acciaio nella ferita, e finisco di squarciarle le budella; poi strappo per la seconda volta il coltello dal corpo della mia vittima e mi tiro indietro per lasciarla cadere a terra. Meno fortunata del suo compagno, la donna non è morta sul colpo: la guardo agonizzare sul pavimento, sussultando scompostamente con la faccia contro il cadavere del negro e le falde dell’abito di latex che le scoprono le gambe muscolose e il culo tornito privo di mutandine, mentre sotto di lei si forma rapidamente una larga chiazza di ...
... sangue nerastro. A parte il tonfo dei due corpi a terra e il gorgogliare della donna morente, non abbiamo emesso un suono. La stronza ci metterà un po’ a morire, ma non è un problema mio. Mi ritraggo in tempo per evitare di imbrattarmi tutta di sangue, poi mi affretto a pulire il coltello: non la lama grondante di sangue, ma l’impugnatura dove ho lasciato le mie impronte e il mio DNA. Strofino bene e ripongo il coltello sporco di sangue nel lavabo: lo pulirà qualcun altro. Poi rialzo lo sguardo voltandomi verso la porta e mi blocco. Che ci fa qui quella troia? Dev’essere la ragazzina che avevo visto prima, una delle due che stavano chiavando gli ospiti nella camera accanto: ha finito con loro ed è venuta cercare qualcosa da bere nel momento sbagliato. E’ nuda, e mi fissa inorridita. Deve averci messo un po’ a mettere a fuoco la scena, nella penombra e con la mente annebbiata dalla droga. Del resto, di corpi seminudi aggrovigliati sul pavimento, in giro ce ne sono parecchi, e se non fosse per il lago di sangue potrebbe sembrare che la donna abbia appena finito di fare un pompino al negro… Però adesso ha capito perfettamente cos’è successo, e non mi sembra molto disposta ad ascoltare una spiegazione pacata dell’accaduto. Scavalco con un salto i corpi a terra e l’afferro per le spalle nude. - Calmati! – le ringhio in faccia – Non gridare, o finiamo nei guai tutte e due… Mi guarda con gli occhi sgranati: ha le pupille quasi chiuse e probabilmente ci cede pochissimo nella penombra, ma ...