1. Sara, la ragazza di mio cugino - capitolo 4


    Data: 09/09/2019, Categorie: Tradimenti Autore: 36degrees, Fonte: Annunci69

    ... su tutto il corpo, sul suo bellissimo seno, lungo le gambe e su quella meravigliosa vagina depilata che avevo già visto in video e che tanto bramavo.
    
    Fanculo la cena, avrei voluto spogliarmi e raggiungerla sotto la doccia; le avrei posato una mano sul capo, l’avrei fatta inginocchiare di fronte a me quindi le avrei messo il cazzo in bocca come meritava lasciando che il getto d’acqua continuasse dall’alto a colpirla sui capelli e le gocce d’acqua continuassero imperterrite a rigarle il viso.
    
    Dopo circa quaranta minuti di attesa Sara finalmente si palesò di nuovo di fronte ai miei occhi facendomi ridestare dai miei più sconci pensieri.
    
    Era più bella che mai, indossava un vestitino viola con una fascia nera stretta in vita che le arrivava ben sopra le ginocchia lasciandole quasi interamente scoperte le gambe e delle scarpe col tacco alto.
    
    Fece un giro su se stessa per farsi vedere anche dietro; i lunghi capelli castani le arrivavano fino al sedere.
    
    "Scusa se ci ho messo tanto", disse.
    
    "È valsa la pena aspettare...sei uno splendore", le dissi. Lo sapeva ma sembrò comunque contenta di sentirselo dire.
    
    Per cena ci fermammo a mangiare su un ristorante lungolago dove cenammo a lume di candela come due fidanzatini.
    
    Proprio sul finire della cena il telefono di Sara squillò.
    
    "Stai zitto, mi raccomando", mi disse lei. Capii subito che si trattava di mio cugino Cristiano.
    
    Rimasero al telefono una decina di minuti, lei raccontò che era a cena con un'amica e ...
    ... disse più volte che gli mancava e che non vedeva l'ora di vederlo, di abbracciarlo, di baciarlo, praticamente le stesse cose che non vedeva l'ora di fare di lì a poco con il mio cazzo.
    
    "È un ragazzo d'oro", disse Sara appena ebbe chiuso la conversazione.
    
    "E tu cosa sei?", le dissi io avvicinando il mio volto al suo e passandole un piede sulla gamba.
    
    "Io sono un po' monella" disse timidamente spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
    
    "Un po' monella? Solo?", dissi per provocarla.
    
    "Dai, finisci il vino e dimmi cos'altro sei", dissi ancora.
    
    Le avvicinai il bicchiere e le rovesciai quanto restava della bottiglia che avevamo ordinato per cercare di toglierle qualche freno inibitorio.
    
    Sara bevve d'un fiato il vino che finì per andarle di traverso, un colpo di tosse le fece scendere alcune gocce lungo il collo.
    
    "Ehi, piano!", le dissi. Lei rideva, prese un tovagliolo per asciugarsi.
    
    "Ingorda...non si manda giù così velocemente…", dissi facendo un’allusione sessuale che lei sembrò non cogliere.
    
    "Comunque...secondo me sei anche un po' t...", le dissi io.
    
    "Timida", disse lei fingendosi ingenua quando in realtà aveva capito benissimo quale fosse il corretto aggettivo a cui stavo pensando.
    
    "Non intendevo quello...ti aiuto con un'altra parola...sei una p..."
    
    "Quello sei tu...un porcellino!", disse ancora lei ridendo.
    
    "Il vino ti fa male", dissi sorridendo a mia volta.
    
    La guardai negli occhi.
    
    "Prova ancora dai...te l'ho già detto una ...