1. Danni da astinenza sessuale cap 2 di 2


    Data: 09/09/2019, Categorie: Trans Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... appuntamento. Fece tutto per bene e celermente. Quando stava per uscire dalla sua casa ed erano trascorsi otto minuti notò che gli era arrivato un altro messaggio “Lascio la porta aperta, non suonare, spingi ed entra, ti aspettiamo”.
    
    Se non avesse perso letteralmente la tramontana si sarebbe accorto di quel verbo coniugato al plurale, invece incurante di tutto, scordandosi di essere etero e che stava recandosi ad un appuntamento erotico con un uomo, che per giunta si era dichiarato di gusti perversi, raggiunse di gran fretta quella porta che aveva spiato per vari mesi.
    
    Se fosse stato ancora lucido di mente avrebbe esitato prima di introdursi in casa d'altri, con il rischio di essere denunciato per violazione di domicilio, o di finire in una trappola tesa per chissà quali scopi. Invece era in preda alle fregole e, avendo trovato la porta accostata, come da indicazioni ricevute sul messaggio, spinse e si introdusse nell'abitazione senza esitazione alcuna. Si trovò in un interno scarsamente illuminato, innanzi ad una scena imprevista. Seduto ad una sedia al centro della stanza c'era Jury, nudo ma bendato, imbavagliato e legato con le mani dietro lo schienale e le caviglie ai piedi anteriore della sedia. Al suo fianco una donna alta. Quella che aveva già visto altre volte. Costei indossava capi strani, tutti neri: un paio di stivali lunghi fin sopra le ginocchia, un indumento che stava tra un costume da bagno intero ed un corsetto in auge in tempi remoti, quando le donne ...
    ... tendevano a mostrare vitini da vespa e fianchi tondi, una mascherina sul volto, calze a rete, guanti che coprivano le braccia fino al gomito, ma non le dita. Le dita con unghie lunghe smaltate di nero. I capelli di un castano rossiccio, lunghi e raccolti in una coda di cavallo.
    
    Non ebbe dubbi, era la donna che aveva già visto andare altre volte in casa di Jury. Era quella che il suo amico aveva insinuato potesse essere un travestito. Nel ricordarsi quella ipotesi fatta dal suo amico, nonostante lo stupore per la scena che aveva innanzi, osservò meglio la donna, come se il fatto che avesse un seno piuttosto sviluppato non bastasse a convincerlo che si trattava proprio di una donna. Notò subito che in effetti aveva fianchi troppo stretti e spalle troppo larghe per essere femmina. Troppo lunghe e muscolose le gambe e le braccia. Troppo grandi le mani ed i piedi. Non chiese perché Jury fosse legato ma chiese alla donna “E tu chi sei?”.
    
    Con voce forzatamente strozzata nel tentativo non riuscito di somigliare ad un timbro femminile quella rispose: “Sono Marina, sono la divina, la Dark Queen che non ha rivali, non ci siamo mai incontrati prima vero?”
    
    Non ebbe più dubbi sul genere al quale apparteneva quella “donna”. Le chiese: - “L'hai conciato tu in quel modo?” riferendosi a Jury.
    
    “Me lo ha chiesto lui” rispose la Dark Marina, con tono fiero e non come chi vuole declinare le responsabilità. Poi, avvicinandosi a Cesare e passandogli la mano prima sul volto poi sul petto ...
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