1. La Coinquilina cap. 6


    Data: 09/09/2019, Categorie: Etero Autore: Saretta

    Sul tavolo della cucina una mano distratta pescava dei biscotti da una confezione ormai stropicciata. Inzuppandoli nel caffè, Sara ebbe la sensazione che avrebbe avuto bisogno di un bel po’ di carica per affrontare quella giornata di lavoro. “Aspetta, dammi qua” Gustavo prese la sua tazzina e la versò in una più grande dove aveva montato un po’ di latte caldo per farlo somigliare il più possibile ad un cappuccino. “Adesso i biscotti avranno un altro sapore” disse mentre la guardava ancora sonnecchiare. Addosso aveva una sottoveste nera di raso, con la quale sicuramente aveva dormito, ma le sue forme giunoniche erano un po’ nascoste da una vestaglia molto colorata, con la quale si copriva. I capelli tirati in su che terminavano con un ciuffetto disordinato, la faccia struccata e gli occhi un po’ persi nel vuoto per la stanchezza, dettero a Gustavo il coraggio di indagare sulla notte appena trascorsa. Aveva capito che cercare di dimenticare ogni singolo episodio non gli sarebbe servito a molto, pensò quindi che esorcizzarli sarebbe stato il modo più realista per archiviarli. La sfrontatezza del suo esibizionismo si scontrava con la sua riservatezza. Sara non parlava troppo di se stessa a meno che non le si facessero delle domande concrete. Si era aperta con lui per giustificare alcuni suoi comportamenti ma non c’erano state grandi rivelazioni. Questo mistero che incorniciava la sua presenza era forse una delle cause dell’attrazione inspiegabile che Gustavo provava verso di ...
    ... lei. Percorrere quella strada forse lo avrebbe aiutato a ridimensionare quella situazione diventata ormai grottesca ai suoi occhi. “Ti piacciono i capelloni ehhh...” le disse guardandola con aria frivola. “Come scusa?” “Dico.. ti piacciono i ragazzi con i capelli lunghi, un po’ trasandati, molto bohemien” “Ah lo dici per Lorenzo? No, in realtà mi piacciono i ragazzi con la barba. La trovo virile e seducente” rispose un po’ seccata Sara. Non era seccata per quella domanda. Stava solo facendo mente locale su tutte le scartoffie con cui avrebbe avuto a che fare quel giorno allo studio. “Ah….capisco, comunque simpatico, puoi invitarlo quando vuoi” “Grazie, se fra 2 o 3 anni sarò ancora qui lo inviterò. Non credo tornerà prima”. Si alzò per lavare la tazza, ma Gustavo gliela prese di mano e per una volta fu lui a cercare il suo sguardo che però non trovò. La osservò per altri 10 secondi di schiena mentre si dirigeva al bagno. Si ricordò rapidamente che Lorenzo viveva all’estero e che quindi non sarebbe tornato in quella casa molto presto. Si sentì un po’ in colpa. Forse la sua affermazione aveva ferito Sara, magari a lei dispiaceva non poterlo vedere e ricordarglielo non era stato carino. Dentro di sé provò uno strano sollievo pensando che non li avrebbe più visti insieme. Intanto, sotto la doccia, Sara pensava a tutto tranne che a Lorenzo. Non vedeva l’ora che arrivassero le 18 per tornare a casa e ancora non era uscita. Si preparò con una certa fretta ed uscì di casa. Gustavo, ...
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