1. 126 - La porca di mamma Nadia, le gemelline, il figlio e........


    Data: 10/09/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... mutande e andai ad aprire, c�erano tutte e tre, mi dissero che volevano parlarmi.Ancora in coma profondo, strascicando i piedi arrivai fino in salotto dove mi lasciai pesantemente cadere sulla mia solita poltrona; la mamma, occupò come di consueto quella di fronte a me e le gemelle si sistemarono sul divano. Iniziò a parlare la mamma, mi spiegò in breve che si erano chiarite e che lei aveva confessato tutti i nostri incestuosi peccati. Poi toccò a Gaia e Chiara e a loro volta ammisero le loro colpe. Intanto mi ero svegliato del tutto e a quel punto anch�io dissi la mia; giustificai in qualche modo la mamma che si era concessa a me certamente anche perché era rimasta sola, senza un marito e di conseguenza anche senza un partner con il quale fare sesso. Loro obiettarono che di uomini in giro ce ne sono una quantità industriale e che volendo la nostra genitrice avrebbe potuto ovviare al problema facendosi scopare da uno di loro. Spiegai che l�inizio tra di noi era dovuto ad una casualità o comunque ad una somma di circostanze che in qualche recondito modo ci avevano portati a scambiarci effusioni che poi erano culminate in una sfrenata passione. Spostai poi abilmente l�attenzione su di loro, in fondo la mamma ed io eravamo donna e uomo, mentre loro due, oltre ad essere sorelle erano pure due femmine.Tra un incesto etero e un incesto lesbico ci correva, nonostante tutto, una bella differenza!!Le sorelline, se ne stavano sedute fianco a fianco praticamente appiccicate una ...
    ... all�altra, a vederle in viso parevano due innocenti cherubini, ma a contraddire quella angelica immagine vi era il loro abbigliamento che in effetti non era per niente così casto e puro. Le gemelle si vestivano sempre in modo speculare, per dire, mutande rosse una, mutande rosse anche l�altra e via dicendo. Quella notte, si erano infilate una cortissima camicia da notte rosa chiaro, impalpabile e tremendamente trasparente. Le avevo di fianco alla mia sinistra e non riuscivo a comprendere se avevano le mutande o no. Di fronte a me la mia troietta, lei teneva, come al solito, le gambe un pochino divaricate e non era affatto in soggezione a mostrarsi a me senza alcun indumento intimo. Per qualche minuto ci fu silenzio, fu una specie di minuto di raccoglimento dove ognuno di noi navigava dentro i propri pensieri. Non è che io avessi poi così tanto da meditare e così i miei occhi, vagarono ora qui ora la ad ammirare cosce e a cercare di scrutare oltre le ombre inguinali, per intercettare il fulcro della mia vita, ovvero, la fantastica, meravigliosa, accogliente, calda e umidissima figa. Di questa mia �filosofica� ricerca, se ne accorse anche il mio pisello che alzò il capo, forse per cercare a sua volta la propria compagna ideale e, teso come una corda di violino, manifestò chiaramente la sua forma cilindrica dentro le mie mutande. A questo punto, per evitare inconvenienti, mi alzai dalla poltrona per andarmene a dormire. Già, è proprio vero, a volte il cercare forzatamente la soluzione ...
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