''zia'' Lucia
Data: 11/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Pensieri Osceni
... quell'istante e chissà per quanto. Quando staccai le labbra dalle sue le sussurrai il mio pensiero poi ripetei che non volevo nessun'altra che lei, ''zia'' Laura scosse la testa sussurrando un ''è una follia'' e dandomi del pazzo ma lo fece con lo sguardo languido e gli occhi lucidi, aveva ceduto e mi fiondai di nuovo sulla mia ex baby-sitter riprendendo a limonarla e stavolta lei ricambiò i miei baci con la stessa intensità seppure avvertissi un certo tremore, paura e cautela; era con la schiena appoggiata alla parete, io ero eccitatissimo e mentre la baciavo dalla bocca al collo le tirai su la gonna nera e le palpai l'interno delle cosce, quando arrivai alle mutande lei sussultò e mi pregò di smettere perché -lo sussurrò accennando col capo- Peppino era nella stanza accanto. La cosa mi eccitò ancora di più, poggiai un braccio alla parete come a impedire a ''zia'' Lucia di togliersi da lì e con l'altra mano salii più deciso tra le sue cosce tastandole avido la fica attraverso il tessuto delle mutande e sentii che andava sempre più inumidendosi. E così la donna che mi avevo visto poppante e che mi aveva cambiato pannolini per tre anni, la donna che per trent'anni ha incarnato nel mio immaginario l'idea della sobrietà, della pudicizia e della virtù adesso ansimava e tremava, scossa dal piacere che la mia mano agitata le procurava nella fica.Le piaceva; alla signora Lucia piaceva che le massaggiassi le grandi labbra, che le stuzzicassi il clitoride col pollice mentre ...
... altre due dita la penetravano nella fica frugandola e trovandola sempre più bagnata. L'agire lento ma continuo della mia mano le faceva muovere il bacino e sollevare la schiena al ritmo dei movimenti delle mie dita, ansimava mordendosi le labbra e a occhi chiusi ruotava la testa da un lato e dall'altro, passai l'altra mano sui suoi capelli scompigliandoli e rovinandole la crocchia, quel modo di acconciarli con quel tuppo sempre ordinato e perfetto che svettava sulla nuca me lo ricordavo da sempre e mi colpiva perché non lo usava nessun'altra, simboleggiava l'eleganza umile e semplice e non quella ostentata e snob di altre acconciature, il potergliela sciogliere significava per me impadronirmi di lei, io diventavo quello che la trasformava da impeccabile moglie, madre e onesta e rispettata signora in una mia proprietà, nella mia amante e nella mia troia.Naturalmente non le esternai questo pensiero, mi limitai a spettinarla fino a farle cadere sul volto delle ciocche grigie, poi sfilai le dita dalla sua fica e me le infilai in bocca avvicinando la mia faccia alla sua; le succhiai piano fissandola e dall'espressione le feci capire che apprezzavo i suoi umori. Le chiesi che cosa stesse facendo suo marito e lei mentre si ricomponeva rispose che studiava delle carte nella stanza adibita a studio al di là della parete, mi venne improvvisa l'assurda idea di abbassarmi la zip dei pantaloni e tirare fuori il cazzo. Era la prima volta da trent'anni in là che ''zia'' Lucia mi vedeva il ...