''zia'' Lucia
Data: 11/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Pensieri Osceni
... cazzo, non era più l'affarino minuscolo che lei detergeva con le salviette profumate e che spolverava di borotalco, adesso le piazzai davanti una verga di 20 centimetri tosta e con una buona circonferenza, una verga che pulsava eccitata all'idea che avevo di fronte la mia vecchia dolce tata e che da quel momento in avanti avrei fatto di tutto perché ne godesse. Inutile dire con che espressione di meraviglia e sconcerto reagì alla mia trovata; con uno scatto di rabbia mi spinse per allontanarmi bisbigliando preoccupata il nome del marito e il fatto che fosse nell'altra stanza poi con foga ma sottovoce sbottò con un ''Sei pazzo!''. Aveva ragione, pazzo lo ero davvero e non ero intenzionato a fermarmi, anche perché in fondo non lo voleva neanche lei; era calda, ansante e con le mutande bagnate e fermare lì la cosa mi avrebbe fatto passare per uno incapace di andare fino in fondo alle pazzie.Mi mostrai totalmente indifferente alla sua paura e tenendola per i capelli la spinsi in basso verso il cazzo che mi scappellavo energicamente, con decisione avvicinai la sua faccia alla punta rotonda, fece una smorfia mentre cercava di resistere alla mia pressione poi la cappella grossa e dura le arrivò alle labbra. ''Su dai, non dirmi che non hai voglia di metterlo in bocca,'' le sussurrai mentre il suo fiato mi scorreva sull'asta e la mia eccitazione cresceva ingrossandomela, lei ansimò per un po', in silenzio, respirava l'intenso odore del mio cazzo ed era come se inalando la mia ...
... eccitazione si liberasse la sua; si liberò con tale forza che, come spinta da un input improvviso, prese a farmi un pompino e me lo fece come mai nessuna era riuscita prima. Forse perché si vedeva costretta dal mio piglio deciso e perché, col timore della presenza del marito, accettò di farlo sperando che poi mi togliessi dai piedi; o forse perché qualcosa in lei si era smosso e si arrese alla voglia di trasgredire, fatto sta che ''zia'' Lucia, a sessant'anni suonati seppur portati bene, si infilò in bocca il mio cazzo e me lo succhiò con diligenza e costanza fino a farmi venire; non tolse le labbra dall'asta e non sfilò la cappella un solo istante, sentire la sua lingua massaggiarmi e insalivarmi il cazzo mi faceva impazzire, quando sussurrai che stavo per venire lei se lo tolse di bocca e sbottonandosi la camicetta a fantasia diresse gli spruzzi di sborra sul suo petto, le ultime gocce però, quelle rimaste a colare sul glande, volli che le assaggiasse e così strinsi l'asta in mano e strofinai la cappella contro le sue labbra, le intimai di leccare e lei lo fece; la signora Lucia si passò la lingua sulle labbra raccogliendo le gocce vischiose e assaporandole.Mi pregò poi di andarmene mentre si rialzava e correva in bagno a ricomporsi, io ritirai l'uccello nei pantaloni e andai. Non ero però del tutto soddisfatto anzi l'erezione non si esaurì, quel pompino era stato solo un assaggio e aumentò a dismisura la voglia di lei, la voglia di esagerare, visto che ero arrivato a tanto adesso ...