Donatella cap.6 - Gabriella si fa avanti
Data: 11/09/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti
Tutto andò a gonfie vele per almeno un altro paio di mesi. Il rapporto tra me e Donatella era ormai consolidato e quello con la “guardona” di famiglia anche. Gabriella non aveva smesso di volere assistere, né in casa né tanto meno nell'albergo che lei stessa aveva trovato. Per due mesi non ci eravamo più parlati se non per organizzare gli incontri amorosi tra me e sua madre. Gabriella assisteva, si masturbava e poi si masturbava anche durante il resto della giornata, ovviamente mettendomi al corrente. Non sapevo come uscire da questa storia. Leggevo i suoi messaggi e cercavo di non eccitarmi ma certe volte era veramente difficile. Gabriella era bella e sapeva essere anche eccitante, ma era troppo giovane ed io ero troppo legato alla madre. Per due mesi non mi aveva più importunato, si era limitata ad osservare. Dopo la prima esperienza in albergo, con Donatella avevamo sospeso la componente anal del nostro rapporto. A me era un aspetto che incuriosiva mentre a lei non troppo. Ogni tanto glielo chiedevo, ma lei si rifiutava sempre sostenendo che avrebbe provato troppo dolore. Avevamo così continuato in modo più tradizionale, senza però tralasciare il pissing, seppur non estremo. In una occasione eravamo andati in campagna insieme in auto ed avevamo scopato tra i campi, non senza averla fatta accovacciare ed averla osservata urinare nella campagna. Era stato eccitante anche se piuttosto scomodo. Questo triangolo di segreti era qualcosa di difficile da tenere in piedi, ma ...
... anche piuttosto intrigante. Fin che tutti mantenevamo le proprie posizioni, tutto avrebbe funzionato a regola d'arte, ma al primo spostamento, tutto avrebbe rischiato di crollare. Il primo cedimento lo ebbi un mercoledì, quando mi trovai Gabriella nel ristorante self service dove pranzavo quasi ogni giorno e dove ero stato un paio di volte anche con Donatella. Io la notai subito e non fui l'unico. Avanzò verso di me abbigliata come non l'avevo mai vista, con un tubino nero, un trench beige e dei sandali neri molto alti indossati con dei collant neri. Molti uomini si voltarono a guardarla. Pensai che quel giorno fosse di una rara bellezza e forse per quello ebbi una prima crisi. Avanzò verso di me con il vassoio nelle mani, senza togliermi gli occhi di dosso e quando arrivò al mio tavolo, mi chiese:”Mi scusi, posso sedermi qui? È libero, vero?”. Le dissi di sì, sperando non facesse scenate ed ella cominciò a mangiare senza dire nulla. “Che stai facendo?”le chiesi sottovoce. “Niente. Semplicemente mangio”. “Si, certo. Sei venuta casualmente in questo posto”. “Non ho detto questo”. Restò zitta ancora qualche minuto, poi mi disse:”Come è andata ieri? Mi è spiaciuto non poterci essere, ma avevo un altro appuntamento, simile al vostro, che si è rivelato invece un fiasco”. Non volli pensare a quello che mi aveva confessato ed a dove fosse stata. Risposi semplicemente che era andata bene, ma ella volle che le raccontassi qualcosa e allora le spiegai quello che era accaduto in casa sua. ...