1. Donatella cap.6 - Gabriella si fa avanti


    Data: 11/09/2019, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... tornavo e sapeva anche che mia moglie non sarebbe rientrata fino alle 16 del pomeriggio. Non era opportuno e non lo volevo fare, ma non potevo dirglielo. Aveva sempre lei il coltello dalla parte del manico. Le chiesi per quale motivo e lei disse che doveva mostrarmi una cosa. Una parte della mia ingenuità mi fece accettare e dentro di me sperai che fosse vero. Da un certo punto di vista fu la verità. Doveva mostrarmi una cosa. Quando suonai il campanello, sentii la sua voce dirmi che era aperto. Allora entrai in quell'appartamento che conoscevo bene e chiusi la porta a chiave. Gabriella mi stava aspettando seduta sul divano, con le gambe accavallate. Indossava solo una vestaglia da camera di seta rosa, stretta in vita da una cintura e delle scarpe nere dal tacco molto alto. Teneva i capelli sciolti ed aveva le labbra di un rosso molto forte. “Ciao. Dimmi, di cosa avevi bisogno?”, le chiesi, cercando di mantenere le distanze. “Ciao. Volevo mostrarti una cosa. Vieni qui a sederti, tanto questo appartamento ormai lo conosci in ogni particolare”. Avanzai e mi sedetti, non troppo vicino. Era molto bella, ma volevo mantenere una certa distanza. Era come fuoco ed avevo paura, perché ne ero certo, che toccandola mi sarei bruciato. “È stato bello pranzare con te l'altro giorno, anche se eri un po' agitato”. “Sì, è vero. È stato bello ma ero anche parecchio agitato. Era una situazione un po' strana”. “E il video che ti ho mandato? Anche quello era strano. Ti è piaciuto?”. “Molto” ...
    ... ammisi. Ed era vero. Era super eccitante, così come lo era quel momento. Soli io e lei, in casa di sua madre che era anche la mia amante. Sarebbe finita male, ne ero certo. Scavallò le gambe e la vestaglia scivolò mettendo in mostra le sue gambe fino a metà coscia. Indossava dei collant color carne e vidi che ella notò che i miei occhi si erano fissati su quel punto del suo corpo. “Puoi toccare, se vuoi...”. “Meglio di no. Anzi, preferisco di no”, le risposi trattenendomi con dura forza. Ero certo che potevo farcela. Che sarei riuscito ad uscirne indenne e non scottato. “Allora mi tocco io”, disse lei e si piegò in avanti, portando i palmi delle mani sui piedi e risalì pian piano accarezzandosi prima i polpacci, poi le ginocchia, poi le cosce. Risalendo le sue mani scostarono la vestaglia ed esse risalirono fino ai fianchi, dove terminava il collant. La cintura della vestaglia si lasciò andare ed essa si aprì completamente mostrandomi il suo corpo che era ricoperto solamente dal nylon del collant. Non aveva slip, perizoma o altro e nemmeno reggiseno. I suoi seni, piccoli ma abbastanza rotondi, vennero allo scoperto per la prima volta ma lei non se ne preoccupò. Anzi, se li strinse tra le mani e guardandomi fisso negli occhi, mi chiese:”Non ti piaccio?”. “Eccome se mi piaci, ma non posso fare quello che mi chiedi”. “Per ora non ti sto chiedendo di fare nulla, sei tu quello che ha deciso di resistere ad oltranza”. “Dai Gabriella, smettila. Ti prego....”. “E perché dovrei smettere? ...
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