1. Gangbang a milano


    Data: 11/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    “Ciao, amore!”.
    
    “Ehi, ciao! Tutto a posto?”.
    
    “Sì, tutto bene. Ero in palestra e… beh… ecco… ti pensavo…”.
    
    “Quando sei libero, ché ci vediamo un po’?”.
    
    “Domani e domenica ho degli appuntamenti: mi hanno contattato sul blog due tipi che vogliono un servizio completo e quindi sarò impegnato tutti e due i giorni per tutto il giorno. Mi spiace tanto!”.
    
    “A dire il vero anch’io questo finesettimana vado a trovare un amico a Milano. Ah, ma tu lo conosci! Ricordi Ahmed, il turco della crociera dell’anno scorso?”.
    
    “Sì, certo! Eheh, chissà che vuole proporti?”.
    
    “Mi ha accennato qualcosa, ma non è entrato nei particolari. Naturalmente poi ti racconterò…”.
    
    “MMMMM, non vedo l’ora!”.
    
    “Scemo! Tu, piuttosto, mi raccomando: sta’ attento! Non si sa mai chi sono questi tipi che ti scrivono. Ok?”.
    
    “Sì, tranquillo… Mi piace che ti preoccupi per me. Vorrei stringerti e coccolarti…”.
    
    “Già, a chi lo dici! Facciamo così: lunedì vengo a dormire da te, se vuoi, e poi l’indomani vengo direttamente al lavoro, ok?”.
    
    “Sì, buona idea. Così ci facciamo anche una bella cenetta”.
    
    “Bene, allora. Adesso devo andare. Quello stronzo del capo mi chiama… Ci sentiamo più tardi. Un bacio, amore!”.
    
    “Ti amo!”.
    
    È sabato mattina. La sveglia suona alle nove e mi ricorda che devo prepararmi per partire per Milano.
    
    La borsa è già pronta, quindi chiudo tutto e monto in macchina.
    
    Per fortuna, non essendo un giorno lavorativo, il traffico verso la metropoli è scarso e arrivo ...
    ... dopo un paio d’ore. Imposto il navigatore con l’indirizzo che mi dato Ahmed e seguo la voce guida. In pochi minuti sono a destinazione: un palazzo signorile dove il turco abita con il fratellino, mentre frequentano l’università. Avevo ragione: il padre deve essere un gran riccone! Invece che parcheggiarli in qualche casa dello studente, gli ha preso in affitto un appartamento! E in che posto poi!
    
    Suono il citofono, il portone si apre e salgo al piano. Uscito dall’ascensore, il turco mi accoglie abbracciandomi: “Ciao, amico! Come stai! Sei in gran forma!”.
    
    “Tutto bene, grazie. Vedo che anche tu ti mantieni bene!”, gli dico, squadrandolo da capo a piedi. È il solito strafigo, e quegli occhi grigi continuano a stregarmi come la prima volta che li ho visti. “E vedo anche ti tratti bene!”, aggiungo accennando all’appartamento, che anche dentro appare molto lussuoso.
    
    “Beh, mio padre non voleva che stessimo in quelle bettole di casermoni per studenti e ci ha comprato questo loft”.
    
    “Comprato!?”, penso. “E’ addirittura più sfondato di quanto credessi!”.
    
    Mi fa accomodare in una camera per gli ospiti e mi mostra il bagno, dicendomi che, se voglio, posso fare una doccia. E comunque di considerarmi come a casa mia.
    
    Dopo essermi rinfrescato, andiamo in salotto a chiacchierare: “Allora”, inizia lui. “Per stasera ho invitato un paio di amici miei e altri due amici del mio fratellino. Ti ricordi di Faruk, vero? Vedrai com’è sbocciato dopo la lezione con te! È diventato uno ...
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