Alma la perla bianca
Data: 13/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Mr Gwyn
L’aereo atterrò sulla pista in perfetto orario, Alma attese i bagagli poco più di mezz’ora, niente a che vedere con l’aeroporto di Roma. Madrid sembrava almeno in questo, più efficiente. Uscì e prese un taxi, partirono in direzione Gran Via, nel cuore della capitale, l’appuntamento col pittore Juan-Maria Alonso era fissato per l’ora di pranzo, Alma doveva sistemarsi, fare una doccia e poi raggiungere l’artista in un piccolo locale poco distante dal centro. Da quando aveva ottenuto l’intervista col noto pittore, Alma si era preparata accuratamente sulla vita e le opere dell’artista castigliano, non voleva farsi cogliere impreparata ed era certa di fare un’ottima figura. L’acqua scivolava calda e veloce sul corpo della donna, le mani piccole e affusolate correvano insaponate sulle cosce, fra le gambe, sui seni tondi e sodi, sentiva una nuova energia fruire dentro di lei. Era serena mentre si pettinava asciugandosi i capelli corvini, si guardava allo specchio con sicurezza, negli ultimi tempi il lavoro aveva assorbito tutta la sua vita e il privato era scivolato in secondo piano, non faceva sesso da qualche mese ma il suo organismo sembrava non risentirne. Uscendo dall’albergo il caldo secco di Madrid l’investì con una fragranza di profumi che non aveva dimenticato, era stata altre volte in questa città e ne serbava un ricordo magnifico, prese un taxi e si fece accompagnare all’appuntamento. Juan-Maria Alonso era seduto nel retro del locale, fra due pannelli di legno e vetri ...
... che rendevano il tavolino riservato e al riparo dalla confusione che imperversava davanti al bancone, era vestito semplicemente, una camicia azzurra di lino aperta sul petto, coperto da un foulard cashmere annodato intorno al collo e un paio di pantaloni senape abbinati perfettamente coi sandali di cuoio, fumava un sigaro. Alma fu accompagnata al tavolo dal proprietario del locale, Reinaldo, un cubano d’ebano dall’età indecifrabile. Sedendosi accavallò le gambe affusolate paludate dentro dei comodi pantaloni di cotone bordeaux. L’intervista colpì molto l’artista, Alma era competente e soprattutto padroneggiava una lingua non sua con maestria, il pittore era a suo agio, anche di fronte all’incedere incalzante delle domande di come la sua vita privata avesse influito sulle opere, molte delle quali ritraevano giovani donne nude o in pose discinte. Alla fine delle due ore che Alonso aveva promesso al giornale, invitò Alma a rendersi conto di persona di come la vita privata avesse influito sui suoi quadri, invitandola nella casa-studio quella sera stessa. La donna accettò. Mentre usciva dal locale, visibilmente soddisfatta ed eccitata per l’invito ricevuto, squillò il telefonino, era Paolo, un suo vecchio amico conosciuto durante gli anni della gavetta a Roma, si era trasferito nella capitale spagnola da qualche anno, si occupava d'informatica. “Vieni a Madrid e non mi fai neppure una telefonata?” l’apostrofò l’uomo. “Hai ragione Paolo, ma sono solo di passaggio, domani mattina ho ...