Ana e le sue amiche - Racconti Erotici

Ana e le sue amiche

Ana non ricordava in quale preciso momento della serata precedente, si era chiesta come avesse fatto a cacciarsi in quella situazione. Eppure se lo era chiesto più di una volta, in quelle tre ore trascorse dopo la cena. Era stata una serata normale, piacevole e spensierata con i colleghi di lavoro, tra cui Sandra. Mai avrebbe immaginato che quella collega bionda e bella, originaria della Polonia, fosse lesbica come lei. Mai avrebbe immaginato che, una volta terminata la cena in un chiassoso ristorante di Barcelona, Sandra le avrebbe chiesto di fermarsi per bere insieme un drink. Aveva accettato, incredula di se stessa e della propria sfacciataggine. Si era chiesta cosa volesse da lei quella ragazza di dieci anni più giovane, pensando a qualche problema al lavoro. Avevano bevuto un drink in un locale poco lontano dal ristorante in cui avevano cenato con tutti i colleghi della azienda ospedaliera per la quale lavoravano. Ana era una responsabile amministrativa e Sandra una tecnica di laboratorio. Terminato il primo drink, erano uscite per fumare una sigaretta e si erano incamminate in cerca di un taxi che non avevano trovato. Sandra allora aveva suggerito di entrare in un locale per scaldarsi un attimo, visto che era gennaio e l'aria che arrivava dalla Barceloneta era parecchio fredda. Ana aveva accettato anche quella proposta, più per il freddo che per la voglia di bere. Ed invece avevano bevuto due drink, parlando del più e del meno, ridendo e scherzando. Sandra le aveva ...

... mostrato le foto dal suo cellulare che le erano state scattate in Polonia da un amico, quando aveva posato per un negozio di abbigliamento. Ana riconobbe che era veramente una bella ragazza, sensuale a modo suo e per nulla volgare. “Io non ho foto mie da mostrarti, invece”le aveva detto ridendo eccessivamente e rendendosi conto che l'alcool aveva sortito qualche effetto su di lei. “Non importa”le aveva risposto Sandra”tu sei bellissima anche in questo momento”. Ed era stato proprio quel commento, buttato lì con indifferenza a far cadere le inibizioni tra di loro. Quando al mattino dopo Ana si risvegliò, capì che era stato quello l'inizio di tutto. Si erano sorrise ed ella aveva sentito le guance arrossarsi ed una strana emozione pervaderle il corpo. Sandra le aveva poggiato la mano sul ginocchio ed avvicinandosi le aveva sussurrato:”Io lo penso veramente!”. Da quel momento in avanti i suoi ricordi non erano più estremamente nitidi. Ricordava che nel bar le luci erano soffuse e che la mano di Sandra non si spostò dal suo ginocchio. Poi ricordò che Sandra le si avvicinò e la baciò sul collo e che lei la lasciò fare. Era la sua prima uscita con una donna da quando si era lasciata con Sil cinque mesi prima e pensò che non aveva affatto il look adatto per una prima uscita. Non aveva avuto il tempo di andare a casa per cambiarsi prima della cena, quindi indossava ancora il tailleur nero con la camicia bianca che aveva utilizzato durante la giornata di lavoro. Era professionale ed ...