La donna nel buio . parte seconda.
Data: 16/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: aspassoconme
Premessa: Non avrebbe senso iniziare questa lettura, senza aver letto la prima parte, sarebbe come vedersi un film dal secondo tempo. Dato che non si tratta di episodi ognuno distinto e separato dall’ altro ma di un continuum di una singola storia, vi rimando alla lettura del primo scritto, augurandovi, buona lettura. Non fate l’ errore di leggere prima questa parte e poi quella precedente, perdereste il gusto di quanto scritto.
Dopo quella cena, in cui Dario più volte cercò senza successo di incrociare lo sguardo di Adele, seguirono nella settimana successiva altri due incontri.
Tutte le volte che la guardava, non vedeva più la solita Adele, la ragazza che rideva alle proprie battute, la stessa che vestiva in modo sobrio che per ogni occasione aveva un comportamento consono.
Vedeva la donna nel buio o per essere più precisi, la donna nel buio con la luce accesa e ricompostasi. Adele era un vulcano, uno di quelli sommersi, un vulcano che figurativamente si poteva trovare nella Fossa delle Marianne , irraggiungibile all’ essere umano, ma non per questo non esistente.
Quel modo di vestire semplice, che in nessun modo poteva attrarre l’ attenzione, nascondeva un arsenale di sesso, invincibile. Quel lessico così educato celava al di qua delle parole, una essenza peccaminosa.
Dario concluse che vi fossero due Adele in un solo corpo. Non era una scissione tra le due identità ma l’ una preservava l’ altra. La prima era uno specchietto per le allodole, la seconda era ...
... molto più complessa e misteriosa. Non poteva sapere che aveva appena scoperto la punta di un iceberg, che quella ragazza nascondesse talmente tanti scottanti segreti che forse sarebbe stato meglio non approfondire.
Esagerato definirla ossessione ma non sarebbe improprio definirla forte attrazione, decise che voleva saperne di più su quella ragazza. Ma come fare?
Essendo molto amica con Teresa, forse avrebbe potuto chiedere qualcosa a lei, qualche domanda buttata lì, come fosse per caso. In realtà le due amiche si vedevano anche senza di lui e Roberto. Di cosa parlavano, cosa si dicevano?
Non poteva continuare così ad arrovellarsi il cervello senza capire. Era arrivato il momento di parlarle .
Come iniziare, che dirle? Le parole adatte le avrebbe trovate nel momento che si fossero incontrati.
Dalla rubrica telefonica di Teresa, copiò il numero e quindi la contattò.
La voce era quella timidamente allegra, di sempre.
“ Oh ciao Dario come stai?”
“Bene grazie, tu?”
Dopo i pochi convenevoli, Dario andò al dunque.
“Devo parlarti, quando ci possiamo vedere?”
“ Fino alle 14:00 lavoro, se per te va bene possiamo vederci alla pausa pranzo e mangiamo una cosa insieme, poi alle 15:00 devo rientrare al lavoro”.
Quel senso di estraneità alla faccenda, lo faceva veramente arrabbiare, come faceva a fingere così, come se nulla la riguardasse?
Fu così che all’ orario concordato si ritrovarono.
Dario non perse tempo e col suo modo di fare e di parlare ...