1. La donna nel buio . parte seconda.


    Data: 16/09/2019, Categorie: Etero Autore: aspassoconme

    ... correndo “non puoi rinunciare al mio cazzo eh”, un colpo che schiodò il piedino di Adele dal pavimento, seguito da un suo “si”, un altro di pari forza mentre lui, controllava pienamente il corpo della femmina dai fianchi, le mani di lei ora si aggrappavano a quei tubi bianchi di metallo , ora stendeva le braccia verso il corpo dell’ uomo per riceve più profondità.
    
    “Vengo” disse lei.
    
    “no porca, mi devi aspettare ancora un po’ e te lo dico io, quando puoi venire”
    
    “riempi questa micia, è tutta tua, prenditela” disse ansimando.
    
    Un suono soffocato di lui, un gridolino di lei e quel meraviglioso culetto setoso fu cosparso qua e là di gocce bianche, un veloce bacio, i fazzolettini prontamente usati, lo specchio, i capelli aggiustati, rossetto, fard, messi a livello di record e dopo 10 minuti erano già’ fuori.
    
    Parlarono e mangiucchiarono qualcosa, Dario le chiese per prima cosa, perché delle mancate risposte alle e-mail, seguirono delle spiegazioni plausibili ma soprattutto un appuntamento.
    
    “Tu devi sapere una cosa Dario , credo che sia arrivato il momento”
    
    “Cosa devo sapere, dimmelo”
    
    “Non adesso, questa sera ti aspetto a casa mia, Roberto è in Piemonte per lavoro e tornerà dopodomani, vieni a cena?”
    
    “non so che dovrei inventare a Teresa per venire”
    
    Adele sorrise, ma che sorriso strano che aveva. Era forse di sfida? Era di malizia? Disse semplicemente, “vedrai che Teresa qualsiasi scusa le inventi, capirà” .
    
    Entrò in macchina e pensò “no questa ...
    ... tipa è pazza, sto giocando col fuoco. A volte è irriconoscibile, in questi momenti è totalmente diversa dalla sua quotidianità. Come può trasformarsi cosi?”
    
    Il pomeriggio alle 17:30 si vide con Teresa, diversi baci, tante tenerezze, un vago senso di colpa, un aperitivo e poi “ Sai Gianfranco mi ha chiesto se ci vediamo questa sera per bere qualcosa, solo lui ed io, gli ho detto di Si. A te dispiace?”
    
    “ma no, basta che fai il bravo” sorrise con tenerezza dicendo queste parole e gli accarezzò i capelli.
    
    Giunse l’ orario prestabilito con Adele, in mano una bottiglia di vino rosso di ottima marca, comprato all’enoteca si avviò, verso l’ apputamento.
    
    Citofono, scatto di apertura della porta del condominio, casa.
    
    La porta lasciata accostata, i passi di Dario, la voce di Adele dire “entra è aperto”.
    
    Entrò richiuse la porta, tolse il giubbino , vide la luce della cucina accesa e percorse il corridoio.
    
    “posso?”
    
    “vieni, vieni”.
    
    Incredibile ma può essere che quella donna lo lasciava perennemente stupefatto? Si.
    
    Completamente nuda vestita in un grembiulino giallo con vertiginosi tacchi neri, Adele era di fronte i fornelli, con quel bel sedere in uno spettacolare primo piano e le gambe affusolate, dalle caviglie strette che imperiosamente risaltavano il fondoschiena, non era questo l’ incredibile, se pur era una cosa che non rientrasse in quelle cose noiosamente convenzionali cui il mondo ci abitua
    
    La cosa che lo fece rimanere paralizzato sulla soglia della ...