La donna nel buio . parte seconda.
Data: 16/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: aspassoconme
... crudo, disse dubito dove risiedeva il problema:
“ mi sembra incredibile come tu possa fingere che nulla sia accaduto, pazzesca la tua indifferenza e se provi a prendermi per scemo, facendo la finta tonta, giuro che ti porto nel cesso di questo bar e ti scopo, cosi tanto per ricordarti chi sono”
Lei sorrise e poi incredibilmente disse: “intanto portami al bagno, poi ne riparleremo”
Sconvolto, unico aggettivo per definire ciò che stava provando, quella ragazza era in grado di scioccarlo in qualunque momento, era andato lì per rimbrottarla, le parole caustiche che erano il riassunto di tutto quello che aveva provato da quella notte in poi, ed ora gli stava chiedendo di scopare.
Jeans e camicetta, cosi era vestita, il bar era abbastanza affollato, i tavoli tutti occupati dalle persone che consumavano il loro pranzo, al bancone un discreto numero di clienti. E il bagno , come sarebbe stata la toilette, affollata? Si chiese in un attimo.
Lei avanti, lui a seguirla, nel bagno degli uomini, due persone facevano la fila, lei disse ad alta voce per fugare ogni dubbio malizioso.
“entra con me e tienimi la porta, che i bagni pubblici mi imbarazzano sempre”. Che zoccola, era la sua forma mentis apparire sempre come una brava ragazza, il corridoietto del bagno femminile aveva la porta semi aperta e da fuori si intravedevano due toilette, i due entrarono, lei chiuse la prima porta, che non era dotata di chiave, si sentiva lo sgorgare degli sciacquoni permanentemente ...
... attivi, gli fece segno di entrare.
Un cesso abbastanza spazioso, disse: “non abbiamo molto tempo (e lo baciò con una gran lingua) prendimi a pecorella”, scese i jeans, mise il culetto in modo sporgente per ricevere quello che Dario aveva da dargli, le mani le posizionò sui tubi di metallo, predisposti per i disabili. “Spegni la luce”.
Dario la spense, un buio completo se non per una finestrina in alto, molto piccola ma sufficiente perché i corpi si vedessero in ogni loro sfumatura, il ragazzo abbassò semplicemente la cerniera “dai , facciamo presto, scopami, scopami su, veloce”.
Il gonfiore del glande rosso come un peperone, si fece strada come un coltello arroventato che taglia il burro, quelle labbra erano già aperte, allargate, umide, insomma erano fisicamente predisposte ad accogliere quello per cui fossero state fatte.
“ma tu vuoi farmi morire, ma io ti scopo, ma io questa figa un giorno o l’ altro te la rompo, vieni qua prenditi questo cazzo, che uno cosi furente non l hai mai visto”
“oh si…mmmm, veloce tesoro mio, scopami” , “uh che grosso, spingilo tutto dentro, voglio sentirti” disse ansimando.
Dario non saprebbe dire come lei avesse fatto a sfilarsi una parte del jeans ed ora aveva una gamba libera, posizionato un piede sulla tazza del water, le mutandine erano a metà della coscia, i due erano di traverso rispetto al water . “si, oh si, non fermarti, oh” queste erano le sue parole accompagnate da gemiti.
Dario aveva un respiro intenso, come se stesse ...