1. La prima volta con bea.


    Data: 18/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... palazzina e infine quella di casa. Tenendo lei in piedi non era stata una cosa facile.
    
    Chiusi la porta e cercai un divano. Lei lo vide prima di me e si lasciò andare. Cercai di metterla in comodità, poi andai a prenderle un po’ d’acqua in cucina. Gliela portai e si sforzò a berla. Poi però si sentì in vena di vomitare e allora le chiesi dove fosse il bagno. Me lo indicò tenendo una mano sulla bocca. Si portò al lavandino e vomitò una prima volta. Poi una seconda e una terza. Ancora un colpetto, poi le aprii il rubinetto dell’acqua. Si bagnò la faccia e si risciacquò la bocca. Le passai un asciugamano e la riaccompagnai al divano.
    
    «Come va?»
    
    «Mi sento come se una locomotiva mi avesse investita, ma almeno non mi gira più la testa. Adesso sono solo sbronza.»
    
    «Te la senti di bere un succo di pomodoro?» – Le chiesi.
    
    «Non ce l’ho in casa…»
    
    «Ah… – Domanda stupida. – Senti, se adesso ti metto a letto, posso fidarmi a lasciarti sola?»
    
    Non rispose.
    
    «OK, aspetto che ti addormenti.»
    
    Mi indicò la sua stanza. La aiutai ad alzarsi, ma ci arrivò da sola. Scoprii il letto.
    
    «Ti spoglio, – le dissi. – Hai una camicia da notte?»
    
    Scosse la testa. «Dormo nuda.»
    
    «Posso spogliarti lo stesso?»
    
    Annuì.
    
    Le tolsi il vestito, accorgendomi che aveva le autoreggenti. Poverina, si era preparata per festeggiare l’avvenimento con il suo amato.
    
    Non mi era capitato spesso di togliere le autoreggenti a una donna, di solito se le tolgono per eccitarmi. Ma la cosa mi ...
    ... riuscì bene. La misi aletto, quindi, cercando di non guardarla, le tolsi reggiseno e mutandine. Le rimboccai il lenzuolo.
    
    «Resta con me, – disse tirandomi a sé. – Scopami.»
    
    Sorrisi.
    
    «Non mi pare il momento giusto.»
    
    «È il momento giusto, proprio stasera!»
    
    «Scusami, Bea, non vorrei che ne avessi a male. Sei una delle donne più belle che abbia mai visto, ma non ti scoperò mai finché non sarai in grado di intendere e volere.»
    
    «Magari di intendere no, – rispose. – Ma di volere sì!»
    
    «Senti, – le dissi più serio che mai. – So che mi pentirò. Anzi, ho sempre pensato che sia meglio avere un rimorso che un rimpianto…»
    
    «Allora chiavami. Giuro che ti faccio impazzire…!»
    
    Mi avvicinai al collo e glielo baciai.
    
    «Senti, solo un bastardo ne approfitterebbe di te in un momento così. – Le dissi con affetto paterno. – Me ne vado. Sul tavolino ti metto il mio bigliettino. Se hai bisogno chiama. Se un giorno ti ricorderai di me, dammi un colpo di telefono. Allora sarò io a farti la corte. E mi dirai tu di no… he he»
    
    Mi alzai, spensi la luce della camera ma lasciai quella del corridoio.
    
    Poi tornai da lei.
    
    «Se stanotte hai bisogno, non esitare a chiamarmi. Davvero.»
    
    Me ne andai chiudendo bene le porte dietro di me.
    
    Ma quella notte non mi chiamò.
    
    
    
    2
    
    L’indomani, verso mezzogiorno, la segretaria entrò nel mio ufficio e mi annunciò che una bellissima donna desiderava incontrarmi anche se non aveva un appuntamento. Era venurta a dirmelo a voce proprio ...
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