1. La prima volta con bea.


    Data: 18/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... straniere e…»
    
    «Io… Quasi quasi ti assumerei…»
    
    «Non voglio soldi da chi mi chiava.»
    
    «Ma le mie segretarie io le pago…»
    
    «Non le hai assunte perché venivano a letto con te.»
    
    «Questo è vero.»
    
    «Comunque sia, ti accompagno dove vuoi. Ti assisto volentieri, ma tu ti limiti a pagarmi il viaggio. Ci divertiamo, come a teatro: Dilettando educa.»
    
    Sorrisi.
    
    «Quante lingue parli?» – Mi chiese sicura di sé.
    
    «Italiano, tedesco, francese, inglese, spagnolo e portoghese.»
    
    «Mi stai prendendo in giro?»
    
    «No. Ma sai meglio di me che dopo le prime tre lingue le altre vengono da sole.»
    
    Tre giorni dopo eravamo a Parigi. E lo sperma scorse a fiumi.
    
    Devo dire che la sua presenza mi è stata utilissima ai fini di lavoro, tanto vero che tutti credevano che fosse effettivamente la mia addetta alle relazioni internazionali. Era avvenente come una modella, ma con l’eleganza e la spontaneità di una donna vera.
    
    La sera siamo andati sempre, dopo cena, a goderci uno spettacolo spinto. Lo desiderava lei per prepararmi alla nottata. Io poi sfoderavo la mia lingua e lei la sua capacità di temermelo sempre su.
    
    Una volta mi fece un pompino. Le chiesi perché e lei mi rispose che me lo doveva. Protestai, ma non ci fu nulla da fare. E quando le venni in bocca, mi disse che il mio sperma era buonissimo. Non le ho mai creduto, ma giurò di farmene più spesso.
    
    L’ultima notte, dopo essere stati a cena in un locale dove le cameriere non portavano le mutandine e i clienti ...
    ... stavano seduti molto bassi, mi chiese di metterglielo nel culo.
    
    Fu una specie di regalo che non aveva fatto a nessuno, una prova d’amore. Io non volevo, ma quel locale mi aveva caricato a puntino. La sola idea di poterle guardare il buco del culo mi attizzava.
    
    Ci impiegammo molto, ma alla fine riuscii a sodomizzarla senza fare danni.
    
    Fu l’unica volta che sentii le sue natiche attorno all’uccello invece che sul basso ventre, ma lei dice di ricordare quel momento come qualcosa di indimenticabile.
    
    Tornati a casa, diventammo amanti. Ci imponemmo di scopare solo una volta in settimana, ma facevamo fatica a trattenerci.
    
    Fu una relazione felice,anche se un giorno accadde qualcosa di molto imbarazzante.
    
    Poco dopo mezzogiorno, ero a casa sua. Mi chiese di montarla mentre si metteva a 90 gradi sulla scrivania. Obbedii molto volentieri.
    
    Lei si spogliò e si portò alla scrivania. Io mi spogliai e mi portai a lei, con il cazzo a pieno regime. Le allargai le gambe fino ad averla alla giusta altezza, quindi presi la passera in mano e con l’altra guidai il pene dentro di lei. Appena lo sentii alloggiare, lo schiaffai dentro di brutto. Le portai come al solito le mani dietro la schiena e mi tenni per i capelli per possederla come si deve. Iniziai a sbatterla come un tappeto.
    
    - Ragazzi, per l’amor di dio, rivestitevi in fretta! – Disse una voce che non conoscevo. – Papà e mamma stanno scaricando il camper!
    
    - Nonna! – Esclamò Bea. – Ma non eravate…
    
    Non perse altro tempo, ...
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