1. Un pomeriggio particolare


    Data: 19/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: anonimo21

    ... parte svanì e smisi di tremare. Rimasi in silenzio cercando di capire se diceva la verità. Matteo mi sorrise e mi disse: “Allora? Giochiamo o no?” Mi tranquillizzai del tutto e così cominciammo a giocare.
    
    Giocammo per un’oretta scherzando come se nulla fosse; in effetti per lui non c’era stato niente…. Ero io che mi ero preso il più grande spavento della mia vita! Matteo volle cambiare gioco e ne scelse uno a cui si poteva giocare solo uno alla volta e mi disse di cominciare io. Lui si alzò per sgranchirsi un po’ e si diresse verso la scrivania. Lo guardavo con la coda dell’occhio e lo vidi prendere il libro che usavo come tappetino per il mouse…. Accadde l’inevitabile! Muovendo il mouse il pc si avviò e comparve la pagina col video porno messo in pausa.
    
    L’attimo che succedette per me durò un’eternità… Matteo guardava alternativamente me e lo schermo del pc in cui il russo scopava il ragazzo alla pecorina. Ad un tratto un sorrisetto malizioso comparve sul suo viso. “E quindi ti piace il cazzo” mi disse. Io non sapevo se e cosa rispondere per cui mi limitai a tacere ma non avevo intenzione di abbassare lo sguardo. “Ti piace la minchia grossa..... Ti piace il cazzo in bocca..... E ti piace prenderlo in culo”. Io provai a negare ma subito mi zittì dicendo “Non era una domanda!”
    
    Cominciò ad avvicinarsi con fare minaccioso. Avevo paura… una paura tremenda! Anche perché se avesse voluto picchiarmi non avrei avuto alcuna possibilità di fargli male a mia volta. Restai in ...
    ... silenzio, seduto sul letto, guardandolo avvicinarsi. Ma non sembrava intenzionato a picchiarmi e aveva ancora quel sorrisetto da stronzo stampato in faccia. Quando arrivò davanti a me mi ritrovai a guardarlo dal basso, con il viso all’altezza del suo pacco. Mi chiese se lui mi piaceva e risposi che lo ritenevo un bel ragazzo ma che per me era sempre stato un amico. Per un attimo si fece serio e vidi una strana luce attraversare i suoi occhi ma poi tornò quel sorrisetto. Mi disse: “Succhiamelo”. Io gli dissi che non ne avevo nessuna intenzione e lui mi afferrò per i capelli. “Senti troietta, adesso prendi il mio cazzo in bocca così la smetti di dire puttanate”. Rimasi pietrificato. Credevo volesse solo vedere se ne avevo il coraggio. Ma a quanto pare non era un bluff perché mi alzò il viso, sempre tenendomi per i capelli e facendomi un po’ male. Nel fare questo la mia bocca si aprì e lui ci sputò dentro. Poi spinse il mio viso sui suoi pantaloncini e mi ritrovai schiacciato contro il suo pacco. Trassi un respiro profondo e l’odore del suo cazzo, accentuato dal sudore per il caldo estivo, mi travolse. Mi ripeté di succhiarglielo e stavolta obbedii. Tirai fuori la lingua e cominciai a leccare e mordicchiare quel grosso pacco da sopra i pantaloncini. Lo sentivo ancora moscio. Poco dopo abbassò i pantaloncini alle ginocchia restando in slip. Aveva un bozzo davvero enorme! Odorai dinuovo e l’odore adesso era più forte. Mi stavo cominciando ad eccitare anche se ero davvero convinto che ...
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