Una donna violenta
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: antonio-fusco
... in modo volgare.Guardarono Nunzio e lui sorrise ... come un perfetto idiota:-Bene – disse in italiano Nunzio - abbiamo compagnia! - prese per un braccio la cameriera e pagò anche le birre di quelle tre stronze.-Ma che fai? – ci rimasi di stucco.-Questo è tuo uomo? – disse la “badante”, poi, rivolta alle altre – E’ un bello ragazzo, si può sedere! – E di nuovo giù, a ridereQuell’imbecille di Nunzio, intanto, invece di portarmi via, se la rideva, come se non aspettasse altro che fare amicizia con quelle tre volgaracce.La donna che si era piazzata al mio fianco era la più grossa, di fisico e di età, dimostrava circa trentacinque anni.Lineamenti da russa e col mento pronunciato di un bulldog.Fece un sorriso a Nunzio che sembrava più una smorfia, e si spostò verso di me, col suo grosso culo bolscevico.A furia di spingere e di ignorarmi, la stronza finì per farmi cadere dalla panca, con un ultimo colpo secco. Lo fece apposta.Impreparata, finii col sedere a terra in una posizione così discinta che si videro in bella mostra, le mie collant a reggicalze e le mie mutande da educanda.L’abbigliamento e la posizione suscitarono il ridicolo su di me, mettendomi improvvisamente in forte imbarazzo.La culona improvvisò per l’occasione una sceneggiata che mi fece andare ancor più fuori di testa.Fece un panegirico ad alta voce, fingendo di rivolgersi alle amiche, ma che tutti poterono sentire, infatti commentarono con risatine compiaciute il suo show.Dopo aver fatto la stupida, la ragazza si ...
... alzò dalla panca e abbozzando un inchino di scuse, mi porse la mano per aiutarmi ad uscire da quella imbarazzante posizione.Confusa e stupita, ci cascai ... e le diedi la mano.Arrivata a mezz’aria, la troia mi lasciò di botto, facendomi ruzzolare peggio di prima sul pavimento, impacciata dalle scarpe da montagna. Le risate di quella massa di ignoranti arrivarono alle stelle.Nunzio, intanto, seguiva la scena con una faccia da stronzo ed un’espressione divertita.Ormai non pensavo più a lui, un velo rosso calò sui miei occhi. La russa si voltava in giro, mimando degli inchini e raccogliendo gli applausi degli amici: l’atmosfera si era surriscaldata.Non ci vidi più, umiliata e arrabbiata, da terra dove mi trovavo, facendo leva sui gomiti scalciai verso l’alto, alla cieca; fatto sta che, la russa, prese un bella pedata, di pianta, nel culo e fece un balzo in avanti.Non credo di averle fatto male ma di certo si adirò come una scimmia.Dopo la sorpresa, forse finta e un po’ esagerata, ripensandoci, la ragazzona mi fu addosso in un attimo e abbassò talmente il viso sul mio che mi uccise solo con l’alito puzzolente intriso di birra.Raccolsi le mani al viso, convinta che mi menasse ma lei si limitò a prendermi per la camicetta, all’altezza del petto; con la sua forza mi sollevò quasi dal pavimento, poi, sciorinò sul mio volto una litania di offese.Non capii una sola parola ma, in compenso, venni subissata dagli spruzzi di saliva che riversava dalle labbra carnose.Un attimo dopo, invece di ...