1. Una donna violenta


    Data: 20/09/2019, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio-fusco

    ... continuare quella che sarebbe potuta diventare una vera rissa, si rimise in piedi e con espressione disgustata, si allontanò dalla mia vista.Incredibile!Tirai un sospiro di sollievo, l’avevamo scampata bella: la serata poteva finire veramente male. Fortunatamente la gente che frequentava quel locale era meno aggressiva di quanto avessi temuto. Mi alzai, aiutata da Nunzio che, finalmente, sembrava meno ebete e più preoccupato.Una volta in piedi, però, mentre mi davo una spolverata alle mutande, visto che ormai la mia lingèrie era diventata di dominio pubblico, mi accorsi che qualcosa non andava.Nel locale era caduto un silenzio pregno di aspettativa e tutti gli occhi erano puntati su di noi.Sottovoce, per non dare nell’occhio, sussurrai al mio ragazzo:-Ma ... che c’è ancora, mica saranno razzisti? Perché ci guardano come fenomeni da baraccone? – cominciavo a preoccuparmi più di prima – credo sia meglio se ce ne andiamo ... –-Ehm, amore, non credo sia così semplice... – disse Nunzio abbastanza impacciato – vedi, la ragazza di prima, quella a cui hai dato un calcio ... –Lo guardai allucinata, mi sembrava che anche lui parlasse slavo, visto che non riuscivo a comprendere cosa diavolo volesse dire:-Insomma, quella, – continuò lui con sguardo timoroso – ecco ... lei, ti ha lanciato una sfida! –-Sfidata? – a quel punto ero veramente nel pallone – Che cazzo vuol dire... quale sfida? Ma io chiamo la Polizia, qui siete tutti matti... – divenni veramente furiosa. Ora ce l’avevo anche ...
    ... con quel coglione di Nunzio; a un tratto lo sentii estraneo, lontano.Dopotutto, la nostra non era una storia d’amore... quindi tra noi, a parte l’amicizia e una buona intesa sessuale, non c’era altro.Lui mi fece segno di calmarmi ma io non ne volevo sapere, la mia mentalità “estremamente civile” poteva pure accettare una litigata improvvisa ma una sfida no... che roba. Cose da terzo mondo, da ghetto: trovavo quell’idea repellente, assurda.Mi girai per uscire, dandomi un contegno di superiorità ma alle mie spalle trovai i due buttafuori di prima... deglutii per la paura.Quelli non erano “ragazze”. Avevano le braccia conserte e l’espressione decisa, ognuna delle loro mani era grossa come il mio avambraccio.L’attesa della gente era palpabile e, forse era solo un mia impressione, ma mi sembravano, tutti, un po’ sull’incazzato.Ulteriore disappunto mi nasceva dal fatto che, quel maledetto locale, si riempiva nella notte, invece che svuotarsi.Una sensazione di irrealtà mi prese e mi girò la testa, chiusi un attimo gli occhi per cercare di riprendermi.Nunzio si frappose tra me e i due buttafuori, fece segno di prendere tempo, e quelli sembrarono ammansirsi.- Gioia, purtroppo è andata così ... mi spiace – disse piano – ma conosco questa gente, non ci mollano. Devi batterti con quella, credimi è la cosa migliore ... solo in questo modo ce la caveremo senza danni. –Strinsi gli occhi in una espressione di odio e di rabbia cieca. D’improvviso la situazione mi crollò addosso in tutta la sua ...
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