1. Era uno di quei giorni nei quali il diavolo si annoiava (1^parte)


    Data: 20/09/2019, Categorie: Etero Autore: Tibet

    Un episodio della continua partita fra il diavolo e la sua controparte. Prima parte... la tentazione. ...invece era un giorno particolarmente importante per il giovane prete, finalmente dopo gli anni di seminario minore, del successivo corso di seminario di teologia, dell’anno di tirocinio, del suo ordinamento e degli ulteriori due anni di approfondimento, poteva confessare. Entrare in quella forma mistica di fare da tramite fra il peccatore e dio, di dare l’assoluzione dai peccati per suo conto e nel suo nome. Era con apprensione che prese posto nel confessionale e con molta insicurezza che si approntava ad esercitare il sacramento della confessione. Era solo un collaboratore della parrocchia dove era stato destinato, doveva aiutare nelle mansioni religiose il parroco effettivo. Quel giorno… successe che fu visto dalle parrocchiane, anziane, timorate di dio e le uniche a frequentare assiduamente la chiesa, come una novità sgradita e venne ignorato aprioristicamente, il suo confessionale era sconsolatamente ignorato mentre a quello del maturo parroco c’era la fila. Finché… successe che, passando davanti alla chiesa, a Monica, una ventitreenne bella e intelligente, venisse l’impulso improvviso e irrefrenabile di confessarsi. Questo era quantomeno strano dato che Monica non entrava in una chiesa da molti anni. Entrò e si diresse senza nessuna titubanza verso il confessionale dove era in attesa il giovane prete, si inginocchiò e salutò. -Buon giorno… padre…- -Dominus vobiscum…- ...
    ... -Voglio confessarmi…- -Sono qui apposta per ascoltarti… da quanto non ti confessi…?- -Da molti anni…- -Molti anni… figliola? Hai rischiato molto a vivere così a lungo nel peccato!- -Si…? Sono una peccatrice, padre… saltiamo i preamboli? Sono perennemente in preda ad una sfrenata lussuria! La mia libidine non mi consente di negarmi a nessuno! Basta chiedermelo e io apro le gambe! E devo masturbarmi continuamente… sette, otto, a volte anche più volte al giorno… non ho davvero pace. Anche oggi, poco fa? Prima di entrare in chiesa? Sa… che sono entrata al bar in piazza, ho chiesto di poter usare la toilette e lì… ho appoggiato una mano alla parete per sostenermi, ho messo un piede sul wc e con l’altra mano mi sono masturbata furiosamente? Credo che gli avventori del bar abbiano sentito i miei gemiti e le mie urla, infatti… poi al mio ritorno nel locale mi hanno guardato strano. Uhm…! Se avessero chiesto di scoparmi, tutti e in ogni modo e a loro piacimento, non avrei potuto dire di no!- Il giovane prete cercò di interrompere il fiume di parole che lo sommergeva, sentiva la testa ronzare e la voce di lei smuovere e stimolare delle leve particolari nel suo cervello, ora mancava poco che avesse delle visioni! Era senza difesa. -Anche ora… padre! Lo sa che sto strusciando le cosce? Comprimendo forte i muscoli dell’inguine? Lo faccio spesso… in treno, nel bus o ovunque abbia voglia di godere. Ecco… ora lo sento arrivare…! Sento l’orgasmo crescere ed esplodere! Oraaaaaaaaaaaaaa… dio… ...
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