1. Era uno di quei giorni nei quali il diavolo si annoiava (1^parte)


    Data: 20/09/2019, Categorie: Etero Autore: Tibet

    ... viceversa e avevo notato il gonfiore che spesso aveva al ventre, immaginavo più che saperlo veramente di cosa si trattasse. Lui era perennemente eccitato e si masturbava spesso, meno di quanto facevo io ma comunque molto. Io… nel bagno annusavo i suoi slip e sentendo quell'odore di sperma rappreso… mi masturbavo. Poi… successe che una sera eravamo soli in casa, seduti accanto sul divano e il discorso cadde sul sesso… ambedue non avevamo nessuna esperienza, e parlammo francamente di come riuscivamo a saziare la fame di godimento. Anche lui lavorava solo di mano… mi capisce padre? Si masturbava. E altrettanto facevo io e allora decidemmo una cosa. Premettendo che volevo e dovevo restare vergine, stabilimmo che anziché masturbarci personalmente potevamo farlo vicendevolmente. Lui a me… e io a lui. Detto e fatto, comprese al volo l'indicazione e sentii la sua mano sotto la gonna, avviarsi verso le mutandine, ormai già stra bagnate, che furono scostate delicatamente per consentirgli di fare per la prima volta la conoscenza della mia natura assolutamente smaniosa di godere. La mano si posò, aperta, sulle mie grandi labbra e un dito vi si introdusse e titillò il clitoride. Mano santa e benedetta, sa padre? Davvero benedetta! Finalmente, lì, ...
    ... una mano che non era la mia. Incredibile, bastarono pochi stimoli, pochi tocchi, del resto meravigliosi e riuscii a raggiungere un orgasmo di un genere completamente sconosciuto e di una intensità inimmaginabile, imprevedibile, eccezionale!- -Figliola… ti prego basta. Non dire eresie! Basta! Ora smettila, ti invito a pregare con me… ora, e chiedere che ti venga concessa la forza per superare queste aberrità!- Ma intanto il prete si era enormemente eccitato e la sua mano stringeva violentemente il membro diventato enorme e durissimo. La sua mano lo accarezzava… -Gli aprii i jeans, giù la zip, con risolutezza, dentro la mano, una bella palpata e fuori la parte che mi interessava. Sembrava attendere da sempre la mia mano, sa padre? Un grosso tronco di carne dura, con gonfie vene pulsanti e un glande veramente potente, completamente scoperto: un bel fungo paonazzo, dalla testa a forma slanciata. Sembrava proprio fatto apposta per penetrare, ah… quanto ho desiderato in quel momento sentirlo dentro di me! La mia mano lo stringeva convulsamente ma lo masturbavo con carezze disordinate e solo dopo un po' mi resi conto che dovevo agire diversamente se volevo dare anche a lui il piacere che aveva dato a me... segue... Tibet da (sempretibetblog) 
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