1. Era uno di quei giorni nei quali il diavolo si annoiava (1^parte)


    Data: 20/09/2019, Categorie: Etero Autore: Tibet

    ... che bellooooo! Sto morendo…!- -Figliola…! Ti prego… ti scongiuro! Ricordati dove sei! Sei un luogo sacro! Stai facendo un orribile sacrilegio! Smettila subito…! E non nominare il Suo nome in questo orribile frangente!- Non si accorse subito che stava parlando a vuoto. La ragazza aveva nel frattempo lasciato il confessionale e si stava dirigendo veloce verso l’uscita, la scorse in ritardo e poté solo vedere la sua figura da lontano. Era completamente in preda alla più completa confusione, mai si era sentito così inadeguato, così impreparato e con la sua massima riprovazione si trovò anche eccitato, sentiva il suo membro premere, la sua durezza diventare fastidiosa e dolorosa. Si inginocchiò e prese a pregare… chiese di essere aiutato, che smettesse quella eccitazione che non lo lasciava respirare. Chiese inoltre se era giusto sperare che la ragazza non venisse più in chiesa ma sapeva dentro di se la risposta, lei era una pecorella smarrita e lui il pastore, doveva accettare la sfida. Non ritenne di doverne parlare al parroco che era anche il suo confessore, voleva cercare di risolvere la questione da solo. Fra i suoi compiti era prevista la prima messa del mattino e nei giorni seguenti, in queste occasioni, alcune fedeli chiesero di confessarsi. Ma quante cose banali! Il peccato più rilevante era quello dell’invidia, della maldicenza o altre debolezze simili! E lui pensava alla vera peccatrice, alla ragazza che ormai vedeva come una novella Maddalena, la peccatrice da salvare ...
    ... da una vita altrimenti destinata alla dannazione. Un sogno, quello di redimerla che se avverato gli avrebbe permesso di acquisire merito! Passarono alcuni giorni fra il primo contatto e il successivo, Monica entrò in chiesa, attese pazientemente che il prete si liberasse, voleva essere l’ultima e gli si inginocchiò davanti. -Buona sera… padre…- -Figliola… ti ho pensato. Grazie al cielo sei tornata… devo aiutarti a lasciare la via dissoluta che stai percorrendo, ma tu… devi essere collaborativa, aiutarmi nella mia opera…- -Padre… ho appena fatto sesso! Sono corsa subito per dirglielo! Ho ancora dentro di me lo sperma del mio occasionale amante… sa che sta scivolando fuori dalla mia natura lungo le cosce? Ora… lo raccolgo con le dita e lo lecco. Uhm… desidera che mi masturbi? Adesso… ancora calda di lui? Ancora scossa dagli innumerevoli orgasmi che mi ha fatto provare? Ecco… lo faccio… vengo in un attimo… magari gli orgasmi saranno più di uno? Mi piace godere qui! Provo un piacere folle, infinitamente potente, che mi lascia senza forze! Questo lo dedico a lei… padre! Siiiiiiiiii… ora… ora…!!!- Nuovamente era talmente confuso da non sapere neanche dove fosse! Cercò ancora una volta con parole sconclusionate di interromperla, di convincerla a non fare queste cose orribili ma nuovamente lei aveva lasciato il confessionale ed aveva preso l’uscita. Era in preda ad una eccitazione terribile. Le parole, la voce lo avevano completamente destabilizzato. Cercò di trovare conforto nella ...