Schiavi per sempre - seconda parte
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
Seconda parte
Quando entrò il Fuoricorso eravamo terrorizzati. Se avesse voluto che ci uccidessimo, penso che lo avremmo fatto.
- Bene bene bene, - disse il nuovo Padrone, come se fosse l’orco della casa nel bosco. - Ecco qui due “minus quam merdam”. Ma oggi vi eleverò di grado e vi consentirò di divertirmi in maniera ampia e confortevole. Con potere mirato e culturalmente profondo.
Ci stava guardando i culi, pensai terrorizzato, e cercai di allargare di più le natiche in modo che potesse guardarmi senza difficoltà. Poi si portò davanti a noi e mise i piedi vicino alle nostre facce. Capì prima lei cosa dovevamo fare e io la imitai. Aveva le scarpe, ma non perdemmo un attimo per metterci a leccargliele con la massima dedizione. Il gusto amaro e pregnante del cuoio era così schifoso che pensai di renderlo doppiamente felice e aumentai l’impegno. Sembravamo due cani intenti a leccare la scodella.
Poi si allontanò e si portò dietro di noi. Sentii nuovamente i suoi occhi che mi guardavano le intimità, il buco del culo e l’uccello.
- Sapete perché vi ho comperato? – Domandò, senza attendere risposta. – Perché avete un bel culo e perché il maschietto ha un cazzetto piccolo così.
Una coppia ideale.
Non sapeva che io e lei non ci conoscevamo neanche.
- Allargate bene le gambe, - aggiunse sereno, come se ci offrisse da bere, - che vi metto un cero nel culo.
A quelle parole sentii un brivido e forse lui lo vide, ma la mia compagna invece obbedì allargando le ...
... gambe, spingendo un ginocchio verso di me. Allora mi allargai di più anch’io e rimasi in attesa con l’ansia che non mi faceva respirare.
Sentii armeggiare qualcosa, poi si avvicinò a lei. Sentii che stava facendo qualcosa, ma con il viso appoggiato a terra non potevo vedere nulla. E poi preferivo tenere gli occhi chiusi. insomma avevo deciso dentro di me di fare l’oggetto e non reagire a nulla. Sentii la coscia di lei strofinarsi sulla mia, ma era solo perché lui la stava forzando. Lei emise solo un piccolo gemito.
- Oh… Là! – Disse lui alla fine, e si spostò indietro per guardarla. – Non male, - aggiunse.
Poi venne da me e io, pienamente soggiogato, mi augurai - pensate - di compiacergli.
- Rilassati, - disse. – E’ lubrificato. Il cero è grosso e lungo, ma sopportabile.
Evidentemente ero teso come la corda di un violino… Provai a rilassarmi per compiacerlo, ma quando mi appoggiò la base del cero al buco del culo non riuscii a impedirmi una reazione spontanea.
- Ha ha! E’ la prima volta che prendi qualcosa nel culo? E’ meglio che collabori allora, così soffri meno. Dai, rilassati. Spingi in fuori, come se dovessi defecare
Mi rilassai spingendo in fuori proprio come voleva lui, come se volessi evacuare. Lui lo capì e ne approfittò, inserendo la prima parte della base del cero. Sentii il buco del culo che si allargava e sperai di reagire come voleva lui. Era enorme e temetti che non ce la facesse. Spinse ancora un po’ e mi parve di lacerarmi. Ma dopo un poco ...