Schiavi per sempre - seconda parte
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... mi strinse un attimo per sentire il cazzo, poi attendemmo disposizioni.
Lui andò a sedersi sul divano.
- Venite qui in ginocchio ad adorarmi. – Ordinò.
Ubbidimmo. Ci inginocchiammo davanti a lui, culo in su e testa in giù come se lo stessimo adorando come un dio. Un dio al quale avevamo il privilegio di piacere. E che adesso ci consentiva di leccargli le scarpe.
- Vi faccio una proposta, - Disse. – Mi piacete, siete una bella coppia, ubbidiente, servizievole e brava. Avete il culo come piace a me. Lui, poi, ha un cazzo piccolo adatto al ruolo dello schiavo. La domanda che vi faccio è questa.
Restammo ad ascoltare a testa china sui suoi piedi, sapendo che ogni suo desiderio per noi sarebbe stato un ordine.
- Adesso vengono a prendervi. E’ quasi mezzanotte e tra un po’ possono portarvi a spasso così, con i ceri nel culo a sfilare nel centro cittadino costretti a cantare “noi siam come le lucciole”.
Sentii l’amica tremare all’idea.
- E’ così che funziona la prima serata delle matricole. Gli anziani si divertono fino a mezzanotte e poi diventano gioco per tutti. Ma se siete d’accordo, io vi terrei qui,,,
Sentii lei che mi toccò con la gamba come per dire “accetta!”.
- Come sapete, ho il diritto-dovere di mettervelo in bocca. Una questione legata alla giurisprudenza…
Ricordavo infatti che a quei tempi se il violentatore lo metteva anche in bocca, l’accusa di violenza cadeva automaticamente. Chi si fiderebbe di metterlo in bocca a una donna o a un ...
... uomo incazzato? Oggi, per fortuna, non è più così, ma allora…
- Se accettate di passare la notte con me, more uxorio, non vi lascio andar via.
More uxorio?
- More uxorio significa “come marito e moglie”, spiegò.- Se accettate, leccatemi i piedi.
Si tolse scarpe e calzetti e noi ci mettemmo a leccarglieli con il massimo impegno.
- Ecco, bravi, - disse godendosi la nostra sottomissione. – Avete fatto la scelta giusta.
Bussarono alla porta.
- Ecco, solo loro, i monatti.
I monatti erano quelli che, secondo i Promessi Sposi, venivano a prendere i cadaveri dei morti di peste.
- Vado a dirgli che siete vivi e che restate qui. Però mettetevi in bella mostra. Culo in su e gambe larghe. Voglio che ostentiate il vostro cero acceso nel culo. Una questione di immagine.
Obbedimmo immediatamente, contenti di averla scampata e di essere suoi. Andò ad aprire la porte, scambiarono alcune battute.
- Capo, - disse la ragazza riferendosi ai nostri culi candelati. – Sei sempre il migliore. I tuoi candelabri umani sono un capolavoro. Sei unico.
Poi chiuse la porta e tornò a sedersi davanti a noi. Ci portammo automaticamente a leccargli i piedi, ma lui aveva altre idee.
- Giratevi sul fianco destro, - disse, - restando in ginocchio.
Ubbidimmo.
Mi ritrovai a guardare da vicino il culo della mia compagna di sfortuna. Non avevo mai potuto guardare un culo, anche se era la cosa che più desideravo. Quindi lo guardai con gli occhi sgranati e allupati. Quel cero ...