1. Schiavi per sempre - seconda parte


    Data: 20/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... girare in quella situazione assurda quanto stupefacente. Vedevamo vibrare sulle pareti la luce che lasciavano i nostri ceri anali, ma soprattutto eravamo stimolati dall’effetto che il cero nel culo trasmetteva all’interno dei nostri corpi. Era come se ci stessimo masturbando con i nostri stessi passi di danza… Dapprincipio sembrava folle tutto, dalla situazione alle sensazioni che provavamo, dalla vergogna al piacere di essere umiliati, dalla volontà di ubbidire al nostro grande Padrone all’impegno che dovevamo mettere al ballo. Poi entrammo in sintonia io e la mia compagna di ballo, e anche qui mi resi conto della situazione invereconda. Nuda anche lei, sodomizzata anche lei con un cero, più ubbidiente di me, impegnata a fare le cose in modo da soddisfare il nostro sidereo Padrone.
    
    Non avevo ancora avuto il tempo di guardarla bene, eppure a pensarci bene era qualcosa di eccezionale averla tra le mani e ballare con lei, entrambi nudi. Dovevo essere stato proprio sotto shock per non aver visto le sue bellissime tette che ora venivano ad appoggiarsi al mio petto… Allora non ero in grado di valutare la loro misura, ma oggi penso che fossero state della terza. Insomma giuste. Ogni tanto le gambe si toccavano e alcune volte ebbi lì impressione di sentire il piacevole ruvido del suo pelo.
    
    - State più vicini per favore. – Ordinò il sidereo Padrone, e lei mi strinse a sé per la paura che io non volessi farlo.
    
    Ora la sentivo bene, ma soprattutto lei sentiva me. Il mio cazzo, ...
    ... che era sempre rimasto eretto, si trovava manipolato tra il mio e il suo basso ventre. Era una cosa che in condizioni normali non avrei mai fatto, perché già quando andavo a ballare mi seccava far sentire che ero eccitato. Ma adesso la colpa non era mia e a volere il contatto erano ordini superiori e la volontà di lei ad assecondare il Padrone.
    
    La presenza del cero nel culo, che dapprincipio era qualcosa di spaventoso per quanto dovuto, ora si andava adattando all’angusto alloggiamento. Era come se il retto volesse masturbare il cero. Per me – ma forse anche per lei – qual cero non era qualcosa di inanimato ma una parte del nostro padrone che si era inserito dentro di noi. Ci sentivamo suoi, delle marionette erotiche pronte a fare qualsiasi cosa per fargli piacere, perché così avremmo goduto anche noi…
    
    Avevamo preso a ballare bene, con movimenti ampi ed eleganti, con il cero che disegnava magnifiche volute di luce, con il fresco che scivolavo indiscreta nelle nostre intimità e il calore della fiammella ne stimolava l’esibizione
    
    Quella sensazione, anche se lo capii più tardi, era il profondo senso del piacere generato dalla parte masochista che sta dentro ognuno di noi. L’insostituibile appagamento dell’essere umiliati.
    
    La musica finì e io conclusi in valzer con il movimento d’uso, facendola girare e guardarle così il cero che fuorusciva dal suo culo. Vedendolo, temetti di venire, ma per fortuna il tutto si fermò alla mia massima erezione, anche se piccola.
    
    Lei ...
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