1. Schiavi per sempre - seconda parte


    Data: 20/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... l’ano si adattò all’intrusione e mi disposi ad accettarlo. Quando sentì che stava scivolando dentro bene, spinse di forza fino in fondo al retto.
    
    Il fresco scivolare del cero nel culo mi provocò una reazione di piacere che non conoscevo e mi dispiacque perché probabilmente lui non voleva che godessi. Ma era più forte di me. Sentire che mi aveva inserito il cero nel culo mi fece provare un senso di gioia malvagia nei confronti di me stesso. Ero felice di essere umiliato da lui. Restai così, con il cazzo in erezione, in attesa di disposizioni, di ordini. Capii che si era allontanato un po’ per vedere il frutto del suo potere. Poi parlò.
    
    - Bene ragazzi, - Disse poi. – Ora alzatevi in piedi di schiena.
    
    Entrambi ci alzammo piano, impacciati dall’ingombro rettale. Non avevo mai ricevuto nulla nel culo e mi faceva una certa impressione. Quando fummo eretti, ci sfiorammo con i fianchi.
    
    Ora allargate un po’ le gambe, - disse.
    
    Obbedimmo. Ci stava guardando mentre, nudi, tenevamo il suo cero col culo. Provai una certa sconcia eccitazione all’idea che gli piacesse vederci così. Adoravo sentirmi umiliato, forse perché stavo subendo il potere generato dal carisma dello studente anziano.
    
    - Ora abbracciatevi, - ordinò.
    
    Con un certo imbarazzo, entrambi ci girammo a guardarci senza vederci. Eravamo degli automi.
    
    - Forza, abbracciatevi come per fare un ballo.
    
    Io le misi una mano alla vita e le presi la sua con la sinistra.
    
    - Bravi, - disse, e venne da noi.
    
    - ...
    ... Ora vi accenderò i ceri che vi ho messo nel culo – spiegò, - poi ballerete un valzer per me. Spero che sappiate ballare, altrimenti vi restituisco all’orda che vi ha venduto.
    
    Io sapevo ballare il valzer, perché allora i liscio lo conoscevamo tutti. Qualcuno aveva imparato il rock n’ roll e io anche il twist. Ma tutti sapevamo fare il valzer e il tango. Ci mettemmo in posa e lui venne ad accendere i seri, cominciando da me.
    
    - Non preoccupatevi che non vi brucerete, - aggiunse. - I ceri sono abbastanza lunghi.
    
    Dopo aver acceso anche il suo, andò al giradischi portatile che stava sul mobile e avviò un 33 giri di vinile.
    
    - E’ il Valzer delle candele, - disse con una certa soddisfazione. – Voi me lo ballate senza uscire dal telone di nailon, dopodiché avrete finito. O quasi, insomma.
    
    Non l’avevo notato, ma in effetti il pavimento era coperto da un largo foglio di nailon. Era per non spargere cera dappertutto…
    
    - Pronti? – Disse, senza attendere risposta. – Ballate!
    
    Il giradischi suonò il Valzer delle candele e noi due cominciammo a muoverci impacciati contando i passi 1-2-3, 1-2-3.
    
    Tutto sommato andavamo bene, ma l’effetto che provavamo era decisamente assurdo. Allargando le gambe sentivamo l’aria fresca accarezzare le nostre intimità e quando le avvicinavamo sentivamo il calore della fiammella della candela. Perché tutto andasse bene dovevamo muoversi davvero insieme a passo di danza. Per fortuna il ritmo lo sentiva anche lei, per cui riuscimmo a cominciare a ...
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