Schiavi per sempre - seconda parte
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... impegnate e allora vi porto a letto. Mi leccherete dappertutto, partendo dai piedi. OK?
Non attese risposta e ci precedette nella sua camera da letto, con noi costretti a camminare a quattro zampe col cero, spento, nel culo.
Si spogliò nudo e si buttò sul letto a X, pancia sotto, gambe e braccia allargate.
- Forza! – Comandò e si rilassò in attesa delle nostre lingue. – Partite dai piedi e arrivate al culo.
Gli guardai il culo così aperto e all’apparenza disponibile, felice perché ce lo lasciava guardare. Potevamo guardare il culo del grande Padrone. Mi sentii lusingato e cercai di renderlo felice anche io. Anche noi.
Ci portammo all’altezza dei suoi piedi e cominciammo a leccargli ognuno la pianta del proprio piede.
Io, ma credo neanche la mia compagna di sventura, non avevo mai leccato i piedi a nessuno. Me lo avessero chiesto, avrei dubitato sulla salute mentale del richiedente. Ma in quel momento, l’unica cosa che volevo fare era leccargli i piedi, nella speranza convinta di fargli piacere. Cominciammo quasi insieme e lui un po’ alla volta sembrò rilassarsi sotto le nostre leccate. I piedi avevano un sapore non molto piacevole, ma certamente inebriante. Quello che stavamo facendo era l’adorazione di un dio, che solo noi avevamo il privilegio di fare. Quanti avrebbero potuto leccare i piedi del grande Padrone?
Quando la mia compagna si staccò dal piede per risalire le gambe, lo feci anch’io. Leccammo su fino al culo e ci soffermammo a leccare la ...
... base del culo, ognuno la propria piegolina. Il sapore adesso era quello della carne fresca e pulita. Il suo culo era un feticcio e noi eravamo i sacerdoti abilitati ad adorarlo. Tutti due volevamo arrivare a leccargli il buco del culo, certi che avrebbe gradito l’atto di umiltà, ma non era così facile. Lui lo capì e allora si mise un cuscino sotto al ventre per esporci meglio il culo e poi allargò di più le gambe per esporci meglio il suo buco del culo. Lieto di aver suscitato il suo interesse, mi dedicai subito in mezzo alle natiche per arrivare con la lingua all’ano. Non era facile lo stesso e quando lei mi sostituì le vidi scomparire il viso tra le regali natiche del fuoricorso. Era faticoso e ci dovemmo alternare più volte. Quando vidi le palle del Padrone, pensai di fargli piacere a leccargliele. E così fu, dato che arrivato lì si dispose per rendermi più facile l’uso della lingua- Entrambi eravamo felici di avergli dato piacere.
Era ormai bagnato di saliva e noi ebbri del piacere generato dalla sottomissione, quando si girò pancia in su e ci chiamò a leccargli le ascelle. Temevamo che fosse finito tutto e invece stava incominciando la parte più bella, dato che lui era eccitatissimo. Sapevamo di essere importanti, anche se “minus quam merdam”. Nessun altro in quel momento era così vicino al Capo assoluto.
Le sue ascelle avevano sudore fresco e sudore vecchio, per cui il sapore si faceva più intenso. Sicuramente a freddo mi avrebbe fatto schifo, ma lì mi eccitava il ...