Schiavi per sempre - seconda parte
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... delle gambe del Sidereo e piano si abbassò verso il cazzo. Io capii allora cosa voleva dire e la afferrai per il cero che sporgeva. Fu una sensazione stupenda, ma purtroppo dovevo concentrarmi su qualcosa di cui sapevo poco. Non avendo esperienza di penetrazioni, cercai di andare d’istinto. La guidai sul cazzo di lui, che presi in mano gratificato dal poterlo fare, e lo appoggiai alla figa. Lei proseguì da sola e la vidi scendere sul cazzo che spariva dentro di lei.
Fu un momento fantastico e mi sarei fatto volentieri una sega se non fossi stato impegnato nel ruolo dello schiavo.
- Aiutala a scendere e salire, - mi ordinò. – Forza, chiavatemi.
Non fu difficile avviarla, ma presto continuò da sola. Ero ipnotizzato da quella scena del cero che scendeva piano e del cazzo che entrava u usciva scorrendo nell’alloggiamento femminile.
- Forza, aiutala!
In realtà non aveva bisogno di aiuto, ma solo di sentirmi coinvolto alla sua seconda polluzione.
Venne nuovamente gridando come se gli stessimo spaccando il cazzo.
Una volta sopito, lei si sfilò e diede qualche colpo di bacino che mosse la candela in maniera surreale.
Restammo sdraiati così a lungo, finché non si alzò.
- Seguitemi, - disse. – Vi porto nella vostra camera.
- Ma noi - osservai, - abbiamo le nostre cose a…
- Zitto, - fece lei. Io azzittii.
- Andrete a prendere la roba domani. – Aggiunse il capo.
- Lo seguimmo a quattro zampe nella camera degli ospiti, dove c’era un letto ...
... matrimoniale pronto.
- Ecco, -disse. – Potete dormire qui, così domattina a colazione vi faccio una ulteriore proposta.
Se ne stava uscendo, quando ci disse un’ultima cosa.
- Sfilatevi i ceri e buttateli belle spazzature dopo averli avvolti con la carta igienica. In bagno trovare della crema per aiutare il buco del culo a tornare come prima, usatela.
Se ne andò, lasciandoci soli.
- Come ti chiami? – Le chiesi.
- Giada. E tu?
- Mario. Lui ci crede morosi e non conoscevamo neanche i nostri nomi…
Sorrise, guardando il letto.
- Dovremo dormire insieme…
- Se vuoi, dormo per terra.
- Ha ha! Dopo quello che abbiamo fatto? Dormiamo insieme che è meglio, valà…
Ci aiutammo a sfilare i ceri, applicammo la crema, ci sistemammo a letto e dormimmo abbracciati.
La mattina dopo ci svegliò lui, il Sidereo fuoricorso, dicendo che la colazione era pronta. Meravigliati ci vestimmo e andammo in cucina, dove aveva preparato caffè, latte e cornetti caldi.
- Servitevi, - disse, servendosi. – Ogni mattina mi portano i cornetti e ne ho fatti portare anche per voi.
- Grazie. Davvero gentile.
Mangiammo tutti tre con avidità.
- Volevo farvi una proposta, - disse poi il sidereo Padrone.
Restammo ad ascoltare con ansia.
- Io tra un mese do la laurea e poi me ne vado. – Disse. – L’appartamento è pagato fino alla fine dell’anno prossimo. Se restate con me tutto il mese che mi manca, sempre more uxorio, vi lascio l’appartamento gratis fino alla fine.
- Sei ...