091 - Cristina mamma ninfomane maiala e incestuosa
Data: 30/10/2017,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... pesanti coglioni e come un serpente scivolavano ben oltre adagiandosi sulla stoffa delle poltrone. E così la porcella che c�è in me si rifece viva e scattò la provocazione. Le mie gambe si aprirono lievemente mostrandogli la parte in ombra che c�era alla confluenza delle mie cosce. Sbirciai ancora e vidi che il cazzo di entrambi godeva di vita propria, a scatti si muovevano staccandosi dalla poltrona e rimanevano sollevati a metà strada, tra il molle e il duro. Con indifferenza, seguitando a fingere di leggere, aprii ulteriormente le cosce. Ero sicura che così mi avrebbero visto la figa depilata. Un rapido sguardo mi confermò che l�avevano vista e che il loro cervello aveva trasmesso a chi di dovere l�immagine della mia intimità. I loro serpentoni si irrigidirono e rimasero quasi paralleli al ventre, Giuliano con una mano se lo toccava, mentre guardava un po� fra le mie gambe e un po� negli occhi suo fratello, Simone non se lo toccava ma ce l�aveva duro anche lui.Abbassai di colpo la rivista e loro si chiusero immediatamente gli accappatoi. Mentre me ne andavo, lasciai cadere a terra la rivista e come vera puttana mi abbassai a raccoglierla con le gambe tese mostrando loro tutto il panorama del mio culo e della spaccatella centrale. Andai in camera mia e lasciai la porta solamente accostata, poi mi spogliai nuda, mi buttai sul letto di traverso e aprii le gambe tenendo le ginocchia flesse. In questa posizione ginecologica, ero certa di riuscire a mostrare per bene la mia ...
... figa, nel caso che loro avessero avuto l�idea di spiarmi dal buco della serratura. Respiravo piano e stavo tutta orecchi pronta a intercettare il più piccolo rumore che mi segnalasse la loro presenza. La mano destra fra le cosce a trastullarmi il clitoride, mentre con le dita dell�altra mano mi stringevo forte il capezzolo del seno destro. Ero eccitatissima, mi faceva andare in sollucchero la trasgressione e anche il calcolato pericolo che mi scoprissero, mi elettrizzava enormemente la possibilità che mi spiassero, che si masturbassero per me.Dei passi nel corridoio, poi il silenzio assoluto, immaginai loro due attaccati alla porta, i loro occhi penetrare dentro al buco della serratura, le loro mani a impugnarsi il cazzo duro� Con l�indice e il medio aprii per bene le labbra della figa, ero una puttana, una sporca e lurida puttana, mi mostravo ai miei figli senza vergogna, priva di ogni più pallida reticenza. Mi esibivo per loro, per farli godere, per farli sborrare, li amavo, oh cazzo se li amavo, non era solo un amore filiale, era un amore carnale, sapevo che si stavano menando il cazzo per me. Infilai due, poi tre dita nella figa, mi scopavo con le dita, era solo una panacea, un surrogato in sostituzione del cazzo. Oh se mi mancava un bel cazzo duro, era quasi un anno che non lo prendevo, mi ero rifiutata di fare da sborratoio a maschi infoiati che non cercavano altro che svuotarsi le palle dentro e sopra di me. Cercavo un amore e ne avevo trovati due, senza futuro, questo si, ...