1. Il novizio 2


    Data: 23/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear

    Con mia grande sorpresa mi abituai abbastanza velocemente ai ritmi della vita monastica.
    
    Le mie giornate iniziavano ancor prima dell'alba ed erano scandite dall’avvicendarsi di preghiera (duro) lavoro e meritato riposo.
    
    L’episodio avvenuto in doccia al mio arrivo non ebbe repliche, se non quelle vissute nell'intimità della mia cella. Ci si ritirava immediatamente dopo il rito di compieta.
    
    Non appena la porta si chiudeva alle mie spalle, i miei abiti volavano a terra e mi ritrovavo ad ammirare la mia nudità nello specchio proprio dirimpetto all’ingresso. I miei occhi indugiavano languidi su quelle parti del corpo che gli obblighi della giornata avevano contribuito a scolpire. Il resto lo facevano le mani che manovravano su zone strategiche: il petto glabro con i due capezzoli grossi e rubicondi che le dita strizzavano a dovere. Mi divertivo ad osservare la mia espressione mentre, mordendo le labbra con il respiro accelerato, le malandrine correvano a perdersi nel mio cespuglio morbido e soffice per poi finire immancabilmente con l'afferrare saldamente l'asta vellutata che, pulsando, s'irrigidiva rapidamente.
    
    Altrettanto rapidamente la scappellavo e, piegandomi leggermente sulle ginocchia, iniziavo a segarmi, raggiungendo il piacere placidamente straiato sul letto a gambe spalancate con le dita della mano libera che spanavano il buchetto, anch’esso affamato di attenzione. Raccoglievo la maggior parte sborra che m’inondava, assaporandola come la tisana della sera e ...
    ... me la spalmavo attorno alle pieghe dell'ano. Il resto lo lavava via la doccia calda e rilassante che mi conciliava il sonno ristoratore.
    
    L'episodio incriminato non lasciò dunque alcuno strascico, almeno fino a quel momento.
    
    Il mattino successivo, quindi, fu come se nulla fosse accaduto.
    
    Dopo la santa messa mattutina, il Priore mi convocò nel suo ufficio. Tranquillamente mi indottrinò su quelli che sarebbero stati i miei doveri di novizio e poi di consacrato: semplicemente adattarmi alla regola dell'hora et labora. Accompagnò la lectio brevis, con un giro per l'abbazia. Potei così ammirare con i miei occhi (stupefatti) ciò che quel microcosmo era riuscito a generare per garantirsi l'autonomia.
    
    “Ecco inizierai da qui! Fratel Ettore, lui sarà il nuovo aiutante per qualche tempo: fai in modo che apprenda tutto ciò che gli potrà essere utile per seguire diligentemente le prescrizioni della nostra regola…” le parole del priore accompagnarono il vigore della stretta di mano di un uomo attempato ma decisamente affascinante. Gli occhi cinerei che mi stavano radiografando erano incorniciati dai rigidi lineamenti di un viso dalla nuca perfettamente rasata, così come curata era la barba che cominciava a tingersi di bianco e che avvolgeva due labbra morbide e carnose.
    
    Evidentemente le attività svolte ogni giorno avevano lo stesso effetto di un duro allenamento sportivo: la ruvida tela del saio si tendeva sulla tonica muscolatura che rivestiva.
    
    “Bene! È un piacere averti ...
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