1. Il novizio 2


    Data: 23/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear

    ... tra noi! - mi sorrise bonariamente – Per oggi darai una mano all’altro novizio, Giacomo col bucato settimanale!” e mi indicò un ragazzo alto e snello che s’affaccendava con ceste di plastica colorata. Si fermò un istante per accennarmi un saluto e riprese a lavorare.
    
    Mi avvicinai per conoscere quali sarebbero state le mie mansioni.
    
    A fine giornata credo di aver lavato almeno un quintale fra tonache e biancheria varia che stesi, diligentemente, nello stanzone che, in caso di maltempo, fungeva da asciugatoio:
    
    “Uff… Meno male che abbiamo finito non avrei retto un altro ciclo di centrifuga!” si lamentò ridendo Giacomo.
    
    “I cesti dove vanno sistemati?”
    
    “Teoricamente lì!” e indicò la porta alla mia sinistra.
    
    “È chiusa… No aspetta… - scostai leggermente l’uscio che, cigolando, proiettò i nostri sguardi in un buio vuoto da cui proveniva un insolito, gradevole profumo.
    
    “Sarà l’ammorbidente che usiamo per il bucato – fu l’ironico commento di Giacomo – Dai, adesso lascia quelle ceste da qualche parte o faremo tardi per i vespri! Penserà fratel Ettore a sistemare!”
    
    Allungai una mano per cercare l’interruttore.
    
    Una luce rossa, calda e avvolgente, rischiarò appena le pareti rivestite di velluto damascato. Al centro di una di esse, stava un tavolo con dei flaconi appoggiati su un vassoio lucente; accanto una candela che emanava la fragranza che impregnava l’aria. Alle estremità di due eleganti sedie foderate dello stesso tessuto delle pareti, un telo scuro ...
    ... avvolgeva uno strana forma parallelepipeda.
    
    “Sembrano due troni…” ci guardammo stupefatti e increduli per la strana scoperta.
    
    “Mmm… E quella cosa in mezzo!?”
    
    “Forse è la stanza dove Fratel Ettore si dedica alla lettura e alla meditazione dopo le orazioni. E là sotto ci saranno dei libri e altre candele…” accennai timidamente.
    
    “Vediamo…”la curiosità spinse il mio compagno ad avvicinarsi all’involto.
    
    Provai a fermarlo: “Andiamo…” e, afferrando con decisione il polso per trascinarlo via, con la testa accennai alla direzione da cui proveniva il suono della campana che c’invitava alla santa adunata.
    
    Fu tale la veemenza del mio gesto che, inciampando nella stoffa, facemmo scivolare via il lenzuolo nero…
    
    Ci guardammo stupiti. Sotto alla stoffa c’erano due panche di legno scuro allineate. Su ognuna erano montati cinque oggetti di forma vagamente fallica. Ognuno era leggermente più grosso del precedente. L’ultimo li batteva tutti: sembrava un seme di picche bombato.
    
    “Da non credere… - Giacomo si avvicinò ad uno di quegli affari e cominciò ad accarezzarli - Hai capito che maiale il fraticello!?”
    
    “Dai, vieni via…” ma sembrava non ascoltarmi. Le sue dita lisciavano il lattice scuro del bulbo più piccolo, quasi a volerlo masturbare.
    
    “Vai un po’ a prendere uno di quei flaconi! – mi ordinò mentre si sbottonava il camice da lavoro – Se tanto mi da tanto, là dentro ci dovrebbe essere del lubrificante…” e mi cacciò in faccia due occhi furbi e maliziosi.
    
    “Che intendi ...
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