1. Il Fuoco di Mezzanotte


    Data: 23/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Simone Turner

    Faceva freddo, ed ero senza giacca. Del mio gruppo di amici ero l’unico con indosso solo una maglietta a maniche corte. Francesca, la più furba di tutti, sopra il giaccone di pelle teneva stretto intorno al collo un voluminoso foulard multicolore. Sorrideva beata, non cosciente o incurante dei brividi che mi risalivano lungo la schiena. Strinsi i denti, non volevo fare la figura di quello appena arrivato dalla città sulla costa – e lo ero – abituato a trenta gradi anche a notte fonda – e lo ero – che da vero idiota – e lo ero davvero – dopo qualche anno in città si era dimenticato che in paese, in montagna, nonostante ci fossi cresciuto, anche se di giorno fa caldo la sera serve sempre e comunque una stupida giacca. Grazie al cielo gli dei avevano inventato l’alcol. Dopo un paio di birre iniziai a sentirmi meglio, almeno quando il dannato venticello gelido era calmo e non si insinuava sotto la stoffa troppo leggera della maglietta e a volte perfino su per i pantaloni. «Ale, ci sei? Ne vuoi un’altra?» Chiese qualcuno alla mia destra. «Cosa?» Dissi riscuotendomi. Era stato Massimo a parlare, mi guardava e aspettava una risposta. Indicò con un cenno la bottiglia vuota che stringevo in mano. «Un'altra birra?» «Oh… Si... sì, come no,» dissi ricollegandomi alla realtà. Magari mi andrebbe anche qualcosa di più forte. Pensai fra me, ma non provai neanche a dirlo a voce alta. Il menu dell’unico locale nel raggio di chilometri, scritto a penna sul retro di un cartone di birra, ...
    ... parlava chiaro: BIRRA 1,50€, BIRRA HEINEKEN 2€, VINO 1€, PATATINE 1€. Il locale, in realtà, era semplice una tettoia di grosse travi in legno massiccio che copriva giusto il bancone, lasciano gli avventori sotto le stelle. Sorgeva a ridosso dell’edificio principale, un vecchio quanto anonimo caseggiato in pietra di appena venti metri per dieci alto poco più di quattro, con le finestre alte e strette e il tetto nuovo di tegole rosse, appena ricostruito, che strideva col resto. All'interno c’erano le cucine. Da una porta semi nascosta sul lato sinistro dell’edificio si accedeva alla rimessa e poco più avanti ai bagni. Uno per i maschi e uno per le femmine, per accedervi bisognava arrampicarsi du tre scalini ripidi e inclinati, su cui, dopo una certa ora, nessuno osava più avventurarsi. Al fianco di quei servizi scomodi e antiquati, in netto contrasto, un bagno per disabili nuovo di zecca, con lavandino, sapone per le mani, specchio, asciugamani elettrico e tanto di rampa con corrimano. In poche parole, salvo occasionali disabili, alla sera lì le donne la facevano da padrone. Mentre noi maschietti ci contentavamo di farla al riparo degli alberi, approfittando di una breccia sul muretto di cinta lì a qualche passo sul retro della rimessa. «Freddo!?» Disse Sara. Non era una vera e propria domanda. SI! Pensai. «No…» risposi, senza sembrare molto convincente. «Da piccoli, dopo il tramonto ce ne stavamo incollati al Fuoco di Mezzanotte a raccontarci storie di paura fino ad addormentarci, ...
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