Il Fuoco di Mezzanotte
Data: 23/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Simone Turner
... in carne e ossa, per punire o premiare il genere umano a seconda di ciò che saremo diventati. In parole povere, la morale è che bisogna comportarsi come si deve o gli Elementali ci puniranno e neanche gli dei potranno salvarci. Tre o quattro miliardi di persone ci credono ancora. Una ragazza con in mano sei bottiglie di birra in equilibrio precario mi urtò, distogliendomi dai ricordi d’infanzia e i ragionamenti filosofici. Un forte odore di erba mi investi in pieno, strabuzzai gli occhi per un attimo. «Scusa amico,» disse la ragazza di fretta. «Scusa, scusa.» Farfugliava. «’Nulla,» dissi io divertito dal suo modo di fare. «Sai cosa vorrei adesso?» Dissi a Sara. «Un plaid di lana?» Mi chiese lei, ridacchiando. «Si, a parte quello,» dissi lanciandole un’occhiataccia. «Mi ci vorrebbe un po' d’erba.» Conclusi serio. «Scherzi?» Sara mi guardò negli occhi, sinceramente sorpresa. In effetti non ero un tipo da canne, in tutta la mia vita mi era capitato solo una volta. Io e un gruppo di amici ce ne eravamo divisi una in cinque, ci saremo fatti si e no due tiri a testa e ad essere sincero non mi era sembrato che avesse chissà quale effetto. E in quel momento, chissà perché, mi venne voglia di riprovarci e magari di fumarne finalmente una per intero. Magari avrei visto un Elementale. Sorrisi al pensiero. «No, dico sul serio,» dissi a Sara, e mi voltai in direzione della ragazza che aveva rischiato di farmi una doccia di birra gelata. «Di sicuro se lo chiedo a lei me ne procura una.» ...
... «NO.» Mi bloccò Sara, d’un tratto serissima. «Te la procuro io, non ti preoccupare. Nella roba che smerciano quei tipi là ci trovi di tutto.» Disse indicando la ragazza che avanzava urtando chiunque sulla sua strada. «Aspetta qui, se proprio vuoi provare ti procuro io qualcosa di buono… ma non contare su di me, ormai ho smesso.» Mi fece l’occhiolino e si allontanò, lasciandomi interdetto. Sara, la ragazza modello prima della classe tutti e cinque gli anni alle superiori, fumava erba. E conosceva dei tizi che vendevano “roba buona”. Non avrei potuto essere più sorpreso. E a dire il vero, una piccola parte di me si aspettava che tornasse da un momento all'altro con una sacerdotessa per farmi sculacciare. Invece, dopo qualche minuto, tornò indietro da sola e quando mi fu vicina infilò una mano nella mia tasca. «Te l’ho fatta preparare,» mi disse con un grosso sorriso stampato in faccia. «Devi solo accenderla.» «Quanto ti devo?» Le chiesi. A sorpresa mi diede un bacio sulla guancia, a pochi millimetri dalle labbra. «Nulla,» mi disse, arrossendo tutto a un tratto. «Magari domattina mi offri la colazione.» «Ci puoi contare…» Le dissi, ma prima che potessi aggiungere altro si girò a parlare con una ragazza che non conoscevo. Per un attimo mi sembrò che avesse gli occhi lucidi, ma a quel punto la mia attenzione era concentrata tutta sul contenuto della mia tasca sinistra. Mi serviva da accendere. Nessuno dei miei amici fumava, che sapessi. E in ogni caso non mi andava di chiedere a ...