1. Notturno 2417


    Data: 25/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: valchiria96

    ... cosa; ed io che iniziavo a preoccuparmi un po’. Dai perché non lo provi? Vedrai ti piacerà e sopratutto non ti nascondo che con questo si possono fare dei giochini molto molto interessanti”- Morivo dalla voglia di stare al gioco, provare qualcosa di nuovo, l’idea di essere in treno con lei iniziava ad eccitarmi. Anche le voci che provenivano dagli scompartimenti vicini contribuivano a rendere l’idea ancora più allettante; mi sentivo quasi in mezzo alla gente, solo che loro non potevano vedere ma io potevo percepirli. -”Ok Angela, mi hai convinta; dammi quel coso, vado in bagno lo indosso e ritorno”- mi buttai a pesce in quella storia, senza troppi problemi, mi convinsi ad accettare quel suo piccante dono. -”Ma quale bagno! Indossalo qui no? Cos’è? Non dirmi che ti vergogni? Dai non essere timida su! Abbassa quei pantaloncini e fai vedere a questa bella signora cosa nascondi li sotto.”- Quasi rimasi pietrificata dal suo entusiasmo, la cosa però si faceva eccitante e lei sembrava non voler togliere il piede dall’acceleratore. -”Dai Sara, non farti pregare! Che motivo hai ad essere imbarazzata? Fossi ancora giovane come te non sai quante cosa farei! E poi se li sotto sei bella quanto lo sei in viso azzarderei anche un’altra piccola proposta ”- Il suo sorriso era smagliante, mi tranquillizzavano i suoi modi e nonostante la situazione, riusciva a mantenere comunque un certo livello di serietà. -”Adesso però voglio sentire questa proposta che vorresti avanzare”- -”Molto bene ...
    ... allora; che ne dici se fossi io a fare tutto?”- Mah!? Tutta questa determinazione da dove diavolo le veniva? Iniziai ad avere qualche dubbio sul fatto che questo genere di giochini non gli abbia fatti anche con la figlia. Visto il tipo, non mi stupirebbe minimamente. -”Va bene te lo concedo, però prima bisogna vedere se la mia micetta è bella abbastanza...”- il mio tono era eccitato e il mio sguardo era ormai perso su quel piccolo arnese, tanto, da non riuscire a pensare quasi ad altro. Non se lo fece ripetere due volte; rimise tutto dov’era eccetto ciò che sarebbe diventato il terzo protagonista della serata. Quella sera, indossavo un paio di pantaloncini in cotone, delle culotte e una felpa che avevo indossato poco dopo essere salita sul treno. Angela prese a sfilarmi tutto insieme, agguantò gli elastici e via tutto, giù, fino alle caviglie. -”Oh, dai, ora apri un po’ queste gambine, fammi dare un’occhiata.”- Non mi lasciò neanche il tempo di farlo da sola che già, senza neanche finire la frase, si creò lo spazio necessario per poter vedere cosa si nascondeva tra le mie cosce. -”Vedi? Io lo sapevo! Una fichetta perfetta, senza l’ombra di una sbavatura. Anche se credo non ti starebbe male un piccolo triangolino sul pube, magari una strisciolina piuttosto che depilarla del tutto. Va beh, deve piacere a te dopotutto, no?”- Non so descrivere bene quali fossero le mie emozioni in quel momento; certo che essere li, con la mercanzia in esposizione mentre una donna esprimeva il suo ...
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