1. Notturno 2417


    Data: 25/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: valchiria96

    ... giudizio in merito era abbastanza strano. -”Allora il verdetto?”- chiesi quasi con ansia ed evidente eccitazione. -”Come dicevo, il tuo, è un sesso che farebbe gola a chiunque, quindi non posso che ribadire il fatto che ora dovrò prendermene cura personalmente”- -”Cosa? Così? Non sono neanche minimamente bagnata!”- le sue intenzioni in quel momento non mi furono del tutto chiare; certo, le avevo concesso di infilarmi qualcosa tra le gambe, non certo di tuffarsi con la lingua tra le mie labbra. -”Sara non preoccuparti, ho io quello che fa al caso nostro.”- Afferrò la borsetta dalla quale estrasse un piccolo flaconcino di lubrificante alla fragola. -”Ecco vedi, nessun problema, non dirmi che pensavi che andassi in giro senza questo?”- Beh almeno non si fece degli strani film mentali, non che quello che stava per succedere fosse molto diverso ma comunque restava leggermente meno folle. Senza perdersi troppo in chiacchiere, sulle dita si fece colare qualche goccia di quel liquido alla frutta. Me ne passò un po’ tra le labbra, lubrificando quel buchino che ancora non voleva sentirne di schiudersi. Finito di preparare il mio corpo, prese ad oliare anche quell’ovetto rosa; poi con assoluta delicatezza me lo appoggio sulla fica. -”Allora sei pronta? Vado?”- il mio sguardo sostituì le parole, lei colse al volo quel messaggio iniziando a spingere lentamente l’ovulo dentro di me fino a farlo scomparire del tutto. Io la guardai violare il corpo, i nostri occhi si incrociarono un attimo ...
    ... mentre lei non smetteva di sorridermi. -”Ora Sara, puoi anche rivestirti, avanti, non vorrai mica che qualcuno entri e ti veda così?”- -”Scusa ma non lo attivi?”- le chiedo, mentre ritiro su i pantaloncini. -”Oh no no; questo gioco non sarai tu a condurlo, deciderò io se e quando attivarlo. Per ora ti basti sapere che mi è venuta una discreta fame e vorrei andare nel vagone ristorante a mangiare qualcosa. Che ne dici? Vieni con me?”- Che donna perversa che era. Se l’era studiata proprio bene la cosa e sapevo benissimo che sarei cascata in qualche enorme figura di merda. Guardandola in modo molto poco perplesso le dissi. -”Ho capito dove vuoi arrivare; andiamo forza”- -”Vedo che sei sveglia. Dai che ora ci divertiamo”- Il vagone ristorante si trovava, giusto due carrozze avanti alla nostra; non ci volle molto per raggiungerlo e quando fummo li, scoprii con non poco rammarico che c’erano diverse persone tra i tavoli. Ci dirigemmo al bancone, dove ordinai una piadina e una lattina di coca. Angela invece si tuffò su l’insalata ai pomodori ed un succo di frutta alla pesca. Nello stesso momento in cui il barista mi rivolse la parola, quell’impercettibile affarino che portavo dentro inizio ad agitarsi. Maledetta, pensai. Diavolo vibrava che era una meraviglia; credo che quell’uomo mi prese per una completa idiota visto che per i primi due secondi rimasi completamente a bocca aperta. Per tutta la durata della mia ordinazione Angela tenne attivo quell’affare. All’inizio però, non fu ...
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