1. Luana - Cap.VI Bungalow bollente


    Data: 25/09/2019, Categorie: Etero Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    ... subito le stesse esperienze sono più accettati di quelli di chi pontifica dall’alto, senza sapere di cosa si sta parlando. Marisa rifletté a lungo, mentre Stefano iniziò a palpare le tette di Luana e a sfiorarle ripetutamente il clitoride, facendo gemere di autentico piacere. - Se parlassimo di fare una penitenza? Suona meglio? A quel punto, i dubbi della mamma evaporarono. - Sì. Se è per fare penitenza, accetto. Stefano si tolse lentamente dal culo della ragazza senza ulteriori indugi. Luana abbassò la testa fino a sfiorare il letto e poi commentò il gesto con un “Peccato, mi mancava poco”. - Avrai modo di rifarti. Dovrai aiutare tua madre, adesso. Entrambe si chiesero cosa avesse in mente il loro comune amante, ma lo scoprirono ben presto. - Tu, Luana distenditi sul letto. Tu, Marisa ti metti carponi sopra di lei, con la testa sulla verticale delle sue tette, appoggiando le mani ai lati dei suoi fianchi. Se proverai dolore, sarà Luana che ti conforterà con un abbraccio. Non appena sistemate come lui aveva chiesto, Stefano ripeté il trattamento all’ano di Marisa e le espressioni di estasi era un godimento unico per Luana che vedeva chiaramente quanto piacesse anche a sua madre. L’estasi finì quando Stefano, dopo essere stato in cucina e aver lubrificato il proprio membro con dell’olio, entrò nel corpo della donna, con calma, ma senza fermarsi mai. Marisa guardò per un attimo la figlia e trovò nel suo sguardo, complicità e comprensione. Si lasciò andare a un lamento di ...
    ... piacere: il sesso maschile la stava mandando su di giri e lo sfioramento dei suoi grossi capezzoli su quelli della figlia aumentarono la sua eccitazione. Le grosse poppe erano forzatamente a contatto con quelle sottostanti, visto che le dimensioni dei seni di entrambe erano spropositate. L’uomo pompava tranquillamente, quasi volesse rimangiarsi la parola sulla penitenza. In realtà l’espiazione non era solo fisica, ma un “mea culpa” da esternare senza giri di parole. - Ti do una dimostrazione pratica di quello che intendo dire ossia che tua figlia è convinta che qualsiasi uomo che la concupisce può disporre di lei a suo piacimento. Luana, prendi tra le dita i capezzoli di tua madre e tirali un po’, rollali, stropicciali, falli indurire: voglio vedere quanto si ingrossano e voglio sentire tua madre mentre geme per causa tua. Mi farebbe molto, ma molto piacere tutto ciò. Luana sgranò gli occhi e cercò di capire se stesse scherzando o meno. - Ma…ma sai cosa mi stai chiedendo? Queste cose le fanno le lesbiche e tu vuoi che le faccia a mia mamma? - Non mi interessa chi le fa di solito. Mi interessa vedere i capezzoli duri di tua madre e voglio che sia tu a farlo. Mi eccita moltissimo l’idea che sia tu, a farli inturgidire. - Stefano, sai che ti rispetto e mi fido di te, ma questa cosa va oltre le mie possibilità. - È una tua idea. In questo momento non sei una figlia e questa donna non è tua madre. Siete le mie amanti e per farmi contento vorrei proprio che ti esaudissi questo mio ...
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