1. Una donna di pari livello mi tiene testa


    Data: 25/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis

    ... estremamente e mentalmente sofisticati. Uomini per cui il piacere della testa venisse prima, assai prima, di quello fisico. Uomini in grado di sciogliere tutte le riserve e i timori della donna. E non siamo molti. Ci conosciamo fra noi; quando cerchiamo un complice di quel tipo non possiamo commettere alcun errore.
    
    T era bella ed elegante, divisa fra la voglia e il pudore. Fra la lussuria e la timidezza. Salirono tutti e due nella mia automobile. L’imbarazzo iniziale era palpabile. Mentre M ed io, pur non essendoci mai visti di persona, avvertimmo subito di appartenere alla stessa razza. Eravamo simili. Eravamo uguali. Diversi nella nostra individualità. Eppure uguali. T però si sciolse velocemente: il mio amico conosceva alla perfezione l’arte di mettere a proprio agio una donna e io gli davo manforte chiacchierando in modo rilassato. Partirono i primi messaggi al marito lontano. Gli annunciammo il modo in cui T avrebbe racimolato i soldi necessari a pagare l’ingresso. Il modo più osceno. Più vergognoso. Si sarebbe offerta per soldi. Chissà se lui ebbe davvero il dubbio che fosse vero, che avremmo potuto arrivare al punto di far prostituire per strada la sua rispettabile moglie come l’ultima delle puttane da marciapiede. Non lo saprò mai. Questo fece scattare anche in T il desiderio. La vidi cambiare espressione. E dopo il casello iniziarono i giochi. Prima si cambiò di fronte a noi, sul sedile posteriore. Di certo non fummo i soli a gustare lo spettacolo dei suoi seni ...
    ... improvvisamente nudi. Volgari camionisti di certo apprezzarono. La sua lunga discesa verso gli inferi della depravazione era iniziata. Sembrava ora quasi ansiosa di gettarvici. Fummo di certo gli unici a osservare dallo specchietto la sua figa, che espose su nostra richiesta scostando il perizoma e allargando oscenamente le gambe. Era certamente già umida. Le grandi labbra luccicavano.
    
    Iniziammo il gioco in una strada isolata. In realtà l’unico “cliente” sarei stato io. T, ferma al ciglio della strada mi attendeva ancheggiando mentre il nostro complice filmava. Finsi di esitare, di negoziare (così prevedeva lo scenario) mentre lei esponeva i seni chinata sul finestrino. Poi la caricai. Dovevo essere credibile nel mio ruolo e subito le ordinai di alzare il vestito per ammirare le sue cosce invitanti, accarezzandole. Poco dopo il regista riprese il suo culo nudo dal finestrino. Lo tormentavo con le mani, divaricandole ed esponendo il suo ano alla telecamera mentre la sua testa oscillava sul mio grembo. Era chinata di lato e la obbligavo ad affondare fino in gola. Senza delicatezza né rispetto. Era una puttana, l’avrei trattata come una puttana. Le piacque subito. Non ebbe dubbi né esitazioni, come se avesse sempre voluto vivere anche quella parte nascosta di sé stessa. Era di certo orgogliosa di aver saputo superare subito i suoi tabù da signora bene (quale in realtà era) per succhiare un perfetto sconosciuto senza fare una piega
    
    La seconda tappa prevedeva la SPA. Ed è li ...
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