1. Una giornata di una storia vera


    Data: 26/09/2019, Categorie: Tradimenti Autore: AltaVelocita, Fonte: Annunci69

    Sono romano. Non più tanto giovane. E non posso vantare neppure tartaruga o muscoli palestrati, piuttosto un accenno di pancetta (sono un food lover). In compenso sono un ottimo professionista. Fornisco consulenze ad aziende, soprattutto del settore bancario, su una materia di nicchia, molto specialistica. E obbligatoria per legge. Ne consegue che i miei interventi, a dispetto della crisi che c’è in giro, sono pagati profumatamente. Se foste titolari di un’azienda, trascorrere una giornata con me a farvi imbambolare di chiacchiere sull’argomento di mia competenza vi costerebbe un occhio della testa. Naturalmente per lavoro giro molto in Italia, sia in provincia che nelle grandi città. Non mi piace guidare e soffro di vertigini. Perciò, per spostarmi prediligo il treno, con la sua varia umanità, ed ecco spiegato il mio nickname.
    
    Tutta questa premessa per dirvi che dopo parecchi anni di questa professione ho raggiunto una certa agiatezza.
    
    Niente di fantasmagorico ma il mio attichetto a via Dandolo (strada che, a Roma, va da Trastevere all’altura del Gianicolo, dove c’è un belvedere dal quale si può ammirare tutta la città) ce l’ho, assieme ad un sostanzioso conto in banca. In poche parole posso affermare di essere un benestante, se non ricco.
    
    Un’altra cosa che posso dire di me, è che, da qualche tempo (come spesso mi succede), sono l’amante di una donna sposata. Io non lo sono, sposato intendo. E ci mancherebbe altro, santi Numi: sono libero, libero come l’aria. Ma ...
    ... torniamo alla mia amante: è alta (più di me) coi lineamenti del bel viso decisi, gli zigomi in evidenza. E’ mora con gli occhi verdi. Le zinne sono piccole e gliele ho perdonate solo perché ha un culo da favola: sodo, scolpito, marmoreo (bicicletta, jogging e step hanno sostituito lo scalpello dello scultore). Le gambe sono lunghe, nervose. Quelle di un’atleta. Un’altra cosa che posso dirvi di lei ? Anche se vive in Italia da parecchi anni, è straniera e parla l’italiano con un accento molto particolare.
    
    Che mi fa rizzare il cazzo appena lo sento, anche al telefono.
    
    La chiamerò Antonia (ma il suo vero nome è molto più bello) e per voi sarà semplicemente Tony.
    
    Oggi voglio montarla. Ci ho messo quattro ore da Roma per arrivare, praticamente all’ora di pranzo, in questa città di provincia dove lei vive con la famiglia. Il marito l’ho incontrato un paio di volte: un tipo alto e grosso, introverso e di poche parole. Brutto carattere, anche un po’ manesco credo, peggiorato da quando ha perso il lavoro. Chissà che ambaradan farebbe se sapesse che uso la bocca, la fregna e anche il culo di sua moglie a mio piacimento. Poi c’è anche una figlia, Arianna. Una ragazza che ha ereditato dalla madre la figura slanciata e la bellezza. Mi sono comprato la sua imperitura gratitudine (e la sua complicità) regalandole l’I-Phone di ultima generazione che il padre non le poteva comprare. Ma di lei parleremo un’altra volta.
    
    L’albergo dove le ho dato appuntamento è un cinque stelle (ci ho ...
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