Una giornata di una storia vera
Data: 26/09/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: AltaVelocita
... dito medio può fare l’entrata trionfale nella sua fregna, scivolosa e accogliente. Caspita questo è veramente un SOS sessuale.
Ed infatti appena dentro la stanza, che ho fatto riservare, lei, saltellando, si sfila una gamba del pantalone e si precipita in bagno. Non chiude la porta e la vedo a gambe larghe sul bidet a lavarsi (è una maniaca della pulizia) e ad improfumarsi, proprio lì. Io mi limito a sbottonarmi e a estrarre una verga barzotta. Poi si svolge tutto automaticamente, senza una parola: lei, senza neppure sfilarsi completamente i pantaloni, si mette a quattro zampe sul letto allargando le gambe ed inarcando la schiena per alzare il culo. La visione che mi si para d’innanzi quando scivolo in ginocchio è paradisiaca: la fregna, perfettamente depilata, è dischiusa e posso grufolarci dentro con la lingua a pennello, dandole un (piacevole) brivido.
Ricordo le prime volte quando si schermiva e non voleva mettersi in questa posizione che considerava oscena (d’altronde cosa si può pretendere da una che aveva avuto, a suo dire, solo un uomo nella vita e probabilmente neppure troppo fantasioso ?) ma dopo essere stata leccata la prima volta ha cambiato completamente opinione ed ora se la gode, la lingua che raspa nell’intimo attardandosi sul clitoride.
Viene, in silenzio, una prima volta e poi ancora una seconda, appena il mio cazzo, indurito al punto giusto, la vìola, facendo becco il marito per l’ennesima volta. Un lungo “ooooooh …” accompagna questa volta ...
... l’orgasmo. Trema tutta e si contorce talmente che faccio fatica a trattenermi, capitolando comunque quando, tenendosi in equilibrio sulla sinistra, la sua mano destra, da sotto, mi afferra i coglioni e fa una leggera pressione su di essi.
La sburrata fluisce liberatoria e le inonda la fregna. Quando, a mo’ di notte di San Silvestro, tolgo il tappo, ormai ammosciato, la sborra fuoriesce andando a formare una piccola pozza sul copriletto.
Qualcuno di voi gliela l’avrebbe fatta sicuramente leccare ma per me questa è stata l’unica battaglia persa: la sburra in bocca no, no e poi no ! (Ma io non demordo e chissà che non possiate assistere anche a qualche ingojo malandrino in qualcuna delle future puntate di questa raccolta).
A questo punto la faccio ricomporre e la porto al ristorante (stellato) dell’albergo. Sediamo di fronte e coll’avvicendarsi delle portate e dei rabboccamenti continui di un ottimo “Sassicaia” ai nostri bicchieri da parte di uno zelante cameriere (ci siamo solo noi), lei si fa sempre più colorita in volto e diventa querula. Mi racconta tutto quello che le è capitato durante l’ultimo mese compreso il fatto che il marito ja ‘mbruttito come diciamo a Roma, per i troppi campanellini suonanti di What’s App. Per fortuna che è riuscita a cancellare la nostra ultima chat, che conteneva tra le varie porcate scritte anche l’immagine della sua fregna aperta come un’ostrica e del mio cazzo sburrante sulla foto. Cose da liceali digitali foruncolosi direte voi. Ma sì, ...