1. Vizi di quartiere (2)


    Data: 27/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: LeoneDiana, Fonte: Annunci69

    Nei giorni successivi a quella sovrumana sessione di voyeurismo-autoerotismo, non è successo nulla. Non che tu non abbia provato a sintonizzarti sullo spettacolo del condominio di fronte, ma – saranno stati altri impegni a trattenere la coppia, o a costringerla a qualche variazione d’orario – il programma non è andato in onda. Dentro di te, invece, è stato tutto un ribollire. Di ormoni, innanzitutto, che hai dovuto placare con doppie e triple sessioni masturbatorie giornaliere. Ma è soprattutto a livello mentale che non sei ancora riuscita a riprendere completamente il controllo di te. Al lavoro la testa se ne va spesso in quella camera rovente, e la cosa più strana è che a distrarti è quello che non hai potuto percepire davvero: i gemiti, le urla, il rumore delle catene… i suoni insomma sono diventati quasi un’ossessione, al punto che ti sei messa a pensare se esista un modo per poter udire, oltre che vedere, al di là del vetro che si trova oltre la strada.
    
    Ad un certo punto della rimuginazione, ti ricordi di aver visto, su qualche catalogo di articoli di dubbia utilità, una serie variegata di microfoni spia. Non sei un’esperta di elettronica, ma sei sempre riuscita a far funzionare tutti gli elettrodomestici, per cui pensi che potresti avere almeno una minima probabilità di successo anche in questo caso. Rovistando nel bidone della carta da riciclare trovi il fantomatico catalogo e decidi di investire 35 euro in un modello di fascia media. Piazzi l’ordine su internet e ...
    ... speri di non aver buttato i soldi nel cesso.
    
    Nei giorni di attesa prima della consegna del tuo nuovo strumento, hai la fortuna di intercettare i tuoi amanti in camera, durante il weekend. Purtroppo sei arrivata tardi, e hai potuto assistere solo agli ultimi secondi prima dell’orgasmo di lui, avvenuto al termine di un rapporto “che più tradizionale non si può”, nella posizione del missionario. Meglio di niente o, anzi, meglio così. Un amplesso un po’ più ordinario è servito a raffreddare un po’ i tuoi istinti e soprattutto il tuo immaginario mentale.
    
    Lunedì finalmente arriva il pacchetto e alla sera, dopo una lettura rapida delle istruzioni, ti apposti come un agente segreto, nella speranza di intercettare almeno una conversazione casta, così, tanto per collaudare l’apparato.
    
    È in quel momento che percepisci improvvisamente una sensazione di disgusto per te stessa. Come risvegliandoti dalla trance, ti accorgi che stai profanando l’intimità di due persone. La possibilità di udire i loro dialoghi, in cui parlano di fatti personali, di segreti, di sentimenti, è un eccesso di egoismo. Sarà forse che gli sguardi dalla finestra ti sembrano un po’ più legittimati, visto che loro non si preoccupano di chiudere le tende, mentre ora sei tu a cercare di “guardare dal buco della serratura”.
    
    Nel bel mezzo di questa catena di pensieri, la luce si accende e i due entrano in camera. Sono ben che vestiti, ma stanno evidentemente parlando ad alta voce. Non è una discussione, sembrano ...
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