1. La segretaria del dentista


    Data: 27/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: PifferaioMagico

    ... all’improvviso. — Ehi, aspetta a venire..!! Andiamo a vedere se il dottore ha finito con la De Carlo. Mi slaccia le scarpe, me le sfila insieme a calzini e pantaloni e - al pari di una navigata artista del porno - mi afferra per la cappella tirandola a ‘mo di guinzaglio. Che capacità avrebbe un essere umano maschio di reagire a un simile girone dantesco? Lascio fare, dunque. E mi ritrovo non dove pensavo, nello studio del dentista, ma in un’altra saletta composta da un piccolo divano, un tavolino basso e due morbide poltroncine. Mentre calpesto una serie di riviste patinate sparse sul pavimento, scorgo con sorpresa il mio odontoiatra di fiducia nell’atto di impalare la signora De Carlo alla pecorina. Il noto e irreprensibile dottor Paolini mi guarda con fierezza virile e mi indica, con espressione complice, il divanetto libero. — Lei è pratico di sesso anale? — mi dice ansimando, e continuando in maniera surreale a darmi del “lei”. Provo a rispondere per stare nei tempi. — In senso attivo, direi di sì. Almeno ci provo. — Allora se non le dispiace, le chiederei di occuparsi del culo della signora De Carlo, perché io ho paura di farle del male… La contessa accarezza il dentista e si libera dalle sue grazie. Poi si gira, felina. Mi guarda come una pantera che desidera godersi una giornata da preda. Con movimento esperto, alzando per bene la minigonna, si posiziona in ginocchio sul divano, offrendomi l’orifizio a favore di membro. — Contessa — dico io, ormai in preda a un ...
    ... delirio da film in costume — mi permetterà di chiamarla così… Se posso, inizierei a scambiare i nostri umori in maniera classica. Anche perché la sua adorabile figa, qualche minuto fa, mi aveva destato un interesse notevole. Mentre la signora prova a replicare, il mio cazzo durissimo si fa strada nella fregna elegante, con rispetto e ammirazione, ma al tempo stesso con l’energia manageriale che ancora mi contraddistingue. Le afferro i fianchi, le accarezzo le cosce velate dalle calze e mi faccio più sotto, fino ad afferrare le tette muscolose. Senza sbattere le palle sulle chiappe (sarebbe volgare verso una nobile donna), sferro una serie di colpi che alzano il reciproco livello di estasi. Quando, per evitare di sborrare anzitempo, mi ricordo della mia missione “anale”, sfilo delicatamente il cazzo (assai rigido e lubrificato) e lo appoggio con affetto alla sommità del piccolo buco. — Forza — dice lei — fammi vedere come riesci a farti strada nella vita! Aiutandomi con un filo di saliva, inizio a penetrare quel culo altolocato. Per fortuna mi accorgo che l’ano della contessa è sufficientemente elastico (“sfondato” sarebbe poco elegante) e questo facilita i giochi. Entro ed esco tra le pareti del tunnel dell’amore come un Rocco d’annata ai tempi di Moana. Ma a proposito di colpi, quelli di scena non sono ancora finiti. Elena nel frattempo, senza mai smettere di guardare il mio uccello apparire e sparire, si accovaccia ai piedi del dentista, iniziandogli a leccare le palle con ...
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